Quando eravamo ancora imberbi

Leggo da un paio di giorni questo libro : ’80. L’inizio della barbarie, di Paolo Morando, pubblicato nel 2016 da Laterza. E a ogni pagina lo scoramento è sempre più forte; o, per meglio dire, la prostrazione.

Avendo vissuto in diretta quegli anni, gli anni adolescenziali e della primissima gioventù, uno – uno con una moderata coscienza critica, quantomeno – sa bene che non furono anni molto edificanti o, se preferite, indimenticabili. Sì, possiamo magari guardarli con tenerezza e un pizzico di nostalgia perché eravamo ancora giovanissimi, di fatto imberbi; da qui a poterli considerare esaltanti, però, credo che ce ne passi.

Rivederli invece scorrere davanti ai propri occhi, adeguatamente inquadrati, con l’accento su alcuni dei fenomeni deteriori che proprio in quel periodo cominciavano a manifestarsi con una certa evidenza e virulenza (per poi nei decenni successivi strabordare un po’ ovunque, con la massima visibilità oggi proprio qui, sul web), ha un effetto frastornante.

Perché all’epoca potevi forse percepire istintivamente che più di qualcosa non andasse, che si fosse avviata una trasformazione vorticosa – e non esattamente in meglio – dei costumi individuali e collettivi; ma la portata di tutto ciò ancora ti sfuggiva, senza dubbio. Trent’anni dopo è invece palese che a cavallo tra adolescenza e primissima gioventù hai assistito in diretta, per quanto in disparte o di striscio, all’emersione di tutta una serie di degenerazioni comportamentali che oggi si possono soltanto definire con termini spregiativi quali involgarimento, imbarbarimento, abbrut(t)imento, scadimento ecc.

Fa davvero spavento come in quei pochi anni, per tanti altri aspetti vitalissimi e innovativi in senso buono, sia cominciata questa corsa verso il degrado, nel pubblico come nel privato. E trent’anni dopo, per quanto possiamo esserci sforzati – studiando, leggendo o maturando in altra maniera – di non farci travolgere in pieno da quest’ondata degenerativa, purtroppo ci siamo ancora dentro fino al collo; e nessuno di noi, per un verso o per l’altro, ne è rimasto del tutto immune.

Se vi volete un po’ male, ma evidentemente anche un po’ bene, un libro dunque da leggere: Paolo Morando, ’80. L’inizio della barbarie, Roma-Bari, Editori Laterza, 2016, pp. 232, euro 16.