Al chiuso e all’aperto

Eccoci lì ieri pomeriggio, per la Giornata FAI di primavera 2013, in visita al cosiddetto Eremo dannunziano di San Vito Chietino. Sarà la concomitanza dei 150 anni dalla nascita del Vate abruzzese; sarà la morbosa curiosità per le sue gesta amatorie (ciò che probabilmente più continua ad attrarre in lui), con quelle cinquanta amanti ufficiali minuziosamente catalogate e numerate a posteriori; sarà quel collezionismo d’accatto per piccoli e grandi appuntamenti capaci di nobilitare – ma è pura illusione – un’esistenza individuale e collettiva altrimenti piuttosto monotona e grigia; saranno questi, saranno altri motivi, fatto sta che è il pienone, parcheggiare […]

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Vite fa

Vedi un video e riascolti dei brani e retrospettivamente pensi alla fottuta fortuna di avere assistito (il 26 settembre 2008 al PalaMalaguti di Casalecchio) a un concerto di quello stesso tour degli stra-amati R.E.M. Sembra ancora ieri sera di essere lì, per il rotto della cuffia a un passo dalle transenne. Con la pelata di Michael, sceso nel corridoio a salutare il pubblico, letteralmente a portata di mano. E l’arcigno Peter che, stufo di uno che continua a riprendere con una telecamera malgrado gli inviti ripetuti della security a smettere, interrompe per un momento il concerto. E sembra ancora ieri […]

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Da adulti

[…] Quando si è adulti si ha paura. Si ha paura di diventare vecchi e di morire. E proprio per parare il terrore ci si imbozzola nell’oblio delle attività: si lavora, si corre, si arrampica, si pedala, si viaggia, si pianifica, ci si allena, si tramena, si lotta, si fa carriera, si litiga, si teorizza, si costruisce e si disfa, si rischia, si battono primati, si prega, ci si edifica, ci si immerge in apnea, si svolge attività di volontariato, ci si stressa, si scrive, si scoprono nuove leggi scientifiche, si cerca di distinguersi in modi anche minimi, anche grotteschi, […]

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Tra la terra e il cielo

Troppe immagini no, non vorrei riproporle in questo blog (come vorrei evitare le eccessive citazioni e anche la facile deriva verso lidi musicali). Ma qualcuna che rappresenti me, il mio mondo, il mio lavoro (che sia quello pseudo-intellettuale o quello pseudo-agricolo), le mie passioni, perché no? Quella sopra, per esempio, ben sintetizza il mio lato più campestre, lo sfondo ideale di ogni mia fantasia bucolica.

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Qualcosa di più, qualcosa di meno

Qualcosa di più, qualcosa di meno: ogni anno, ogni mese, di fatto ogni giorno, questo regala la vita. Non è mai soltanto un processo di addizione, di aggiunta costante. È al contempo il venir meno di qualcosa e, quanto di più doloroso, periodicamente anche qualcuno. Una progressiva sottrazione, dunque, di cui possiamo rammaricarci, ma che nel quadro d’insieme dell’esistenza ha una sua logica e un suo perché. Va perciò accettata per quello che è: una componente ineludibile del processo di continua trasformazione ed evoluzione che è, al fondo, la vita – inclusa quella cosa così incorporea che è la vita […]

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