L’impossibilità di riprendere da dove si lascia

È un fatto, una verità da cui non si può prescindere: nella vita non si riprende mai dal punto esatto in cui si è abbandonato qualcosa, di qualunque cosa si tratti. Lo sai bene, per esperienza personale. Lo hai anche già scritto, in forma di post: Ogni pausa, ogni vacanza, ogni periodo di riflessione e ogni cambio di stagione, climatica e non, determinano piccoli e grandi mutamenti. Va dunque bandita l’idea che dopo una sosta si possa ripartire tali e quali al prima. Lo dicono anche Robert Musil in L’uomo senza qualità – «quello che era una volta non sarà […]

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Crea un nuovo documento

Poi arriva il giorno che, dopo mesi di fermo un po’ volontario e un po’ forzato (ma non troppo patito, perché chiamato a seguire numerosi altri impegni e impicci, dunque con poco tempo per assillarti con pensieri negativi sulla piega per niente eccezionale presa dall’attività che pure consideri primaria ai fini dell’impiego del tuo intelletto), devi finalmente rimetterti a tradurre un libro. Con buona lena hai già sbrigato quasi tutto quanto dovevi sbrigare tra le attività collaterali alla traduzione. E, con scrupolo, hai anche letto il testo (benché in versione non ancora definitiva) di questo nuovo libro, nonché approfondito buona […]

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Maculae, macularum

Questo sito, nella versione attuale, nasce nel marzo 2015 dalla confluenza di due siti precedenti: una vetrina professionale in forma di blog e un blog vero e proprio che rispondeva al nome di maculae vitae; blog a sua volta nato ufficialmente nel gennaio 2013 sulle ceneri delle vecchie fogliedivite (mandate per sempre in archivio nel dicembre 2012), con l’intenzione dichiarata di non volerne essere un prolungamento, bensì allo stesso tempo qualcosa di più e qualcosa di meno. Mese dopo mese, anno dopo anno, ci si accorge però che, a conti fatti, prevale di gran lunga il segno meno. I contenuti […]

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Comunità, community, comunitarismo

Di due giorni prima una sequenza di tweet, allo stesso tempo giocosi e pensierosi, su comunità e community. Cos’è che ci tiene incollati a uno smartphone appena siamo senza far niente? chiese lui. La necessità di riempire il vuoto, rispose lei. Lui: E una volta, allora, come si affrontava questo vuoto che definisci esistenziale? Lei: C’era la religione. Lui: Aveva quindi ragione Hesse quando scriveva, suppergiù, che per i contadini contava di più un buon prete che un buon medico? Lei: Uhuh. Lui: Insomma, oggi lo smartphone sarebbe la nuova religione, che ci soccorre ovunque nei momenti di bisogno? Lei: […]

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Ennui

Non sembra, per quanto tempo pure ci passiamo, ora dallo schermo di un computer, ora, sempre più spesso, da uno smartphone, tra le mani appena queste non hanno altro da fare, ovunque noi siamo, ovunque una connessione lo consenta, da soli o in presenza di altre persone, sconosciute e no. Non sembra, appunto, ma è un crescendo di noia la rete – la vita sulla rete, cioè, che poi è uno specchio abbastanza fedele della vita tout court, della vita in Italia quantomeno, che ogni giorno di più lascia alquanto interdetti, prostrati, sfiniti. Così, twittare: Mi dispiace, mi annoio: leggo, […]

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