Tornare a pensare

If you wanto to write, just listen, observe, read, [think,] and write. But if you want something more, just live. Tornare a scrivere. Tornare a scrivere post. Tornare a scrivere post lunghi. Più semplicemente, riallungare il respiro e tornare a pensare. Un’abitudine a suo tempo variamente coltivata e almeno in parte acquisita, poi vieppiù svilita, dileggiata, accantonata, infine presto smarrita. È successo che nel flusso prorompente e incessante di input molteplici abbiamo cominciato a tagliuzzare, a sminuzzare, a ridurre tutto a frammenti, ad attimi di puro fermo immagine. Risultato: un gran minestrone. Sulle prime anche nutriente, tanto ricco e variegato, […]

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State bene, è Natale!

Ohi, ohi, anche quest’anno è già arrivato Natale, la gran festa cristiana, ma a suo tempo pagana, vera celebrazione del solstizio invernale. Era una volta un evento divino, pervaso di fiaba, ammantato di sogno, imbiancato di neve, la quintessenza di un mondo ancora bambino. Oggi un trionfo di luci, corse ai regali e ai consumi, bombardati di spot, frastornati da orrori, ebbri di troppo, la verità è che siamo, di nuovo, molto a corto di lumi. Così la ricerca, di nuovo, di qualcosa di essenziale; nel gran cambiamento globale, in poche parole, il bisogno di dire: state bene, è Natale!

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In avanti e all’indietro

[Per smuovere un po’ il sito, non avendo nulla di davvero nuovo, corposo e significativo da proporre, un post ripreso di peso dal vecchio e glorioso fogliedivite, dai tempi in cui forse si riusciva ancora a elaborare qualche pensiero esteso, sottraendosi a quel profluvio di “pensierini-ini-ini”, immagini perlopiù banali, like e retweet che presto sarebbe invece diventato la modalità d’espressione prevalente sui social e in genere sul web.] «La vita può essere capita solo all’indietro, ma va vissuta in avanti», pare che sostenesse il filosofo danese Søren Kierkegaard. Pare, perché è una citazione di cui non so fornire gli estremi, […]

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Parole a vuoto, parole a perdere

Diventi sicuramente più arido. Ma non vivere in diretta quanto di drammatico succede nel mondo perché oberato di lavoro – lavoro fisico – e a sera, stremato dalla stanchezza, presto a letto oppure addormentato su un divano, ha quantomeno il pregio di attutire lo stress mentale e, soprattutto, evitare che ci si lasci andare con eccessiva facilità a parole a vuoto, parole a perdere. E fa capire come sia stato possibile per i nostri avi, privi di un accesso rapido e dettagliato alle notizie dal mondo al di là del loro ristretto circondario, sopravvivere a guerre, epidemie, disastri naturali e […]

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Tradurre la letteratura

[C’erano anni in cui andavamo agli incontri sulla traduzione. Anni in cui frequentavamo corsi sulla traduzione. Anni in cui traducevamo, per puro diletto, sulla traduzione. Sbagliando, magari, ma almeno c’era slancio, c’era voglia di fare, voglia di esplorare, voglia di andare. Quello che oggi troppo spesso manca. Oggi che, per un verso o per l’altro, troppo spesso siamo fermi. Il buon senso fatto persona. Che orrore! Tempo di fare più di un reload? Qui, riandiamo al 2004. Quando ancora avevamo numi tutelari. E uno di questi si chiamava Henri Meschonnic. E scusate se è poco.] […] Mentre la letteratura è […]

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