Il giornalista riluttante

Lo voglio, lo voglio, questo libro, e spero tanto di riuscirlo a trovare da qualche parte. In una intervista televisiva del 1992 (o forse 1993), Sergio Maldini, l’autore, ne parla così, facendo più che mai rimpiangere i tempi andati (direi quelli prima del ’68) in cui in Italia era ancora possibile un felice e proficuo connubio tra cronaca e letteratura: […] Già il titolo, Il giornalista riluttante [il Mulino, 1968], indica una certa tematica. Cosa indica? Indica che questo giornalista non è che accetti tutti i canoni del giornalismo. È riluttante al giornalismo perché aspira alla letteratura. Allora, in Italia, […]

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The voice

Do you have a voice? Do you want to find and cultivate one of your own? Then, do not surrender it. Do not use direct quotes, or, in case, do not always attribute them. Write, do not report. As well, perhaps, write, do not translate – not too often, at least, if you can avoid it. Be assertive, in a word, and take your liberties. Read, for example, what Gay Talese (gt) says here, questioned by Elon Green (eg) about his landmark piece “Frank Sinatra Has a Cold”: […] If Sinatra learned anything from his experience with [Ava Gardner], he […]

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A non finire

Alla fine qual è oggi il problema, se tale si può considerare, e nell’editoria e un po’ in tutto il resto? Che in giro c’è tanta, troppa roba, praticamente a non finire. Ce n’è di brutta, mediocre e, purtroppo, anche orripilante. Ma ce n’è pure una quantità enorme di prima scelta, meravigliosa; e sempre più spesso succede che sia persino gratuita, o comunque di non difficile accesso. Ed è qui che dopo un po’ ci si perde. Qui che presto non si arriva a tenere dietro a tutta questa bontà a costo relativamente basso. Qui che tuttavia alla fine riesce […]

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Non una poesia

Osservava, ascoltava. Leggeva, ipotizzava. Soltanto, non ironizzava. Un paese a fine corsa, l’Italia dei nuovi anni dieci, gli sembrava di capire. Dissoluto e sfranto. Refrattario a darsi una regolata. Quasi tutti i freni saltati, resisteva un tappo micidiale: un’incultura generale. Una storia plurimillenaria, luci maestose e ombre inenarrabili. Vertigini di creatività e bellezza, abissi di insipienza. Ora, più che altro, un’onnipresente, sapientosa mediocrità.

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Sopravvivenza, paura, odio, disprezzo?

Leggere, leggere. Leggere roba seria, libri se possibile, ma anche belle riviste, con pezzi lunghi, articolati, non cazzatelle spicciole, legate al nostro mediocre quotidiano, e anche storie notevoli. Leggere, dicevo. Perché poi può anche capitare di incontrare frasi che al quotidiano si attagliano eccome, benché pensate e scritte decenni prima e in un tutt’altro contesto. Tipo quella che segue, per esempio, nella testa di Phil Elliot, star del football professionistico protagonista del già qui citato I mastini di Dallas di Peter Gent, romanzo (giunto alla metà, direi eccellente) pubblicato negli Stati Uniti nel 1973 e da poco tradotto in italiano […]

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