Ci stava lavorando

Non lo sapeva, probabilmente non l’avrebbe saputo mai: come vivere con leggerezza, con una certa indulgenza nei propri confronti quantomeno, magari anche un discreto menefreghismo, in ultima analisi con bella disinvoltura e sano egoismo. Non lo sapeva, probabilmente non l’avrebbe saputo mai: come non soffrire tanto, interiormente, ogni volta che qualcosa andava storto, non andava in porto, non giungeva a termine come avrebbe dovuto o potuto. Non lo sapeva, probabilmente non l’avrebbe saputo mai: come farsene in tutta fretta una ragione se un amore sfioriva o falliva miseramente, su due piedi dimenticarsene e presto cercarne o renderne possibile un altro. […]

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Beware of the Internet, beware of ourselves

«I pochi che si salvarono furono i più ottusi, i più “arretrati”». Piergiorgio Bellocchio, Dalla parte del torto   Siamo, molto spesso, ingenuamente portati a credere che la rete, a partire dallo strumento oggi imperante dei social, sia di aiuto a prescindere, sempre e comunque, ovunque, a chiunque: aiuta ad arricchire e migliorare le nostre conoscenze; aiuta a intavolare e mantenere rapporti, come a creare e gestire un piccolo o grande seguito; aiuta anche o in special modo nei momenti di maggiore difficoltà. È verosimilmente vero il contrario: la rete aiuta, semmai, soprattutto se e quando stai già bene di […]

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Lontano

Ci portano lontano i libri. Lontano da dove siamo partiti. Lontano, a volte anche parecchio fuori strada. Non necessariamente rendono la vita facile, o migliore. È una vita senz’altro diversa da quella in serbo per noi non avendo mai letto o avendo letto quel poco richiesto a scuola o dal lavoro. A leggere per conto nostro la vita prende traiettorie spesso impreviste e impensate. Può essere anche una vita di estrema solitudine. Ma a conti fatti non si è mai così soli, senza nessuna compagnia o senza risorse. È una vita in costante ridefinizione, senza punti di arrivo prestabiliti. Si […]

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Intensità

Come sempre basta un niente – basta cioè essere preso intensamente da qualcosa per una settimana e più – per capire che della rete fai benissimo anche a meno. E quando alla fine ti ci riaffacci il primo pensiero è sempre quello: “Oddio, ma davvero in condizioni normali sono così rimbecillito da passarci tanto tempo?” In altre parole, datemi lavori ad alta intensità fisica e mentale e, sul serio, della rete non so che farmene. Perdita? Guadagno? Poco importa; l’essenziale è sentirsi, per quanto estenuati, intensamente vivi.

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