Slowly and quietly

Era tempo. Tempo di ricominciare a darsi da fare – si trattasse anche soltanto di scrivere, quando non di leggere e tradurre, per il mero gusto di farlo – con quanta più costanza e convinzione riuscisse a estrarre da sé. Era infatti ripiegata l’estate, passato anche il clamore del ferragosto. E la pioggerella mite che ora scendeva tra un raggio di sole e l’altro stava lì a ricordare che settembre era più che vicino e presto un po’ tutti sarebbero tornati agli impieghi e ai passatempi abituali, amati e non. Era anche tempo di pomodori, frattanto, di pelati e conserve […]

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Interludio #10

Voleva andare in giro lei, la Luna, voleva scorrazzare libera su un prato, e non stare tutto il giorno a tirare una catena sullo spazio dell’aia, drizzando le orecchie al minimo rumore sospetto e abbaiando a più non posso a ogni movimento che non incontrasse il suo favore. E in giro voleva andare pure lei, l’autodefinita “scrivana” renitente alle catene di un ufficio e un lavoro poco gratificanti oltre le ore e i minuti comandati, restia anche alle lunghe ore in casa nei giorni che non doveva fare su e giù in auto per un’ora tra la città di mare […]

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Interludio #9

Come doveva essere?! Era pieno di impegni, non arrivava a tamponare ora una falla ora un’altra, non riusciva a sottrarsi a questo o quel richiamo – epperò era anche un vulcano di creatività, leggeva, linkava e commentava di questo e di quello, discuteva, si infervorava, si scazzava, andava a correre, nuotava, pedalava, girava, scattava foto, faceva ed era da capo a leggere, linkare, condividere, irritarsi, arrovellarsi, scrivere. Era invece quasi disoccupato, aveva interrotto suppergiù ogni scambio e contatto succhiatempo, se la prendeva molto comoda con tutto quanto, evitava disciplinatamente ogni fonte di irritazione o eccessiva distrazione, era grosso modo placato, […]

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Breviter

Fissiamo il mondo in immagini mentre la vita ci scorre via, mentre il senso di quel che facciamo è ogni giorno più labile. Adoriamo gli spazi aperti e ariosi ma ci richiudiamo in cubicoli asfissianti. E senza più la visionarietà, l’audacia e la tenacia per accingerci a opere degne di futuri ricordi, impieghiamo le poche ore in cui possiamo dirci vagamente felici a ripercorrere i luoghi di antiche e spesso più sofferte ma anche più emozionanti, più vive memorie. Ultramoderni, finiamo per trovare vero sollievo e conforto solo adagiati su un prato o una spiaggia, le mani a sfiorare pietre […]

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Maculae #4

Ha un retrogusto amaro gennaio, il sapore di una lunga convalescenza. Per questo concilia forse la lettura, lo stare distesi, in casa. Così dicevi nel gennaio 2010. Tre anni dopo confermi, aggiungendo che senza neve è un mese ancora più fiacco e inerte, ancora più sospeso e interlocutorio, tutto da (ri)letture, (ri)scritture, (ri)ascolti e (ri)pensamenti. Insomma, l’ideale per (ri)illuderci che da un anno all’altro non cambi mai nulla. Nulla di significativo, profondo, drastico, irreversibile. Proprio così, no? Leggendo, leggendo, la mente a volte s’inceppa e scricchiola, poi piano riprende il flusso. Repentine, spiazzanti accelerazioni poi lievi, pacati colpi di freno […]

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