Non ci piove!
Vediamo: è martedì 19 febbraio (giorno, tra l’altro, in cui sono nate due persone a me più che care) e fuori c’è un bel sole, l’aria comincia non troppo lontanamente a frizzare di primavera e sui prati e sulle scarpate dei fossi ha già iniziato a riaffacciarsi qualche piacevole e benaugurante fiorellino.
A martedì 26 febbraio, giorno in cui saranno certi i risultati (frastornanti, scommettiamo?) di elezioni da poco (mettiamola così, tanto per fare i buoni), manca perciò una settimana esatta. Togliamo pure un giorno, perché da lunedì pomeriggio sarà il bordello più totale all’uscita dei primi exit poll e l’arrivo dei primi dati ufficiali.
Questo significa che restano sei giorni pieni da vivere suppergiù serenamente e sfruttare dunque al meglio, senza lasciarsi risucchiare dagli ultimi colpi di coda di una campagna elettorale sostanzialmente da dimenticare il prima possibile (ma questo non è un problema. Perché ormai, con il ritmo martellante di notizie – anche clamorose, come l’annuncio storico dell’abdicazione del papa, la scorsa settimana – cui siamo sottoposti quotidianamente, quasi tutto si scivola addosso con estrema facilità e poco o niente è capace di suscitare la nostra viva curiosità e tenere ferma la nostra attenzione per più di qualche mezz’ora, a essere generosi).
Perciò, sotto con qualcosa di bello e costruttivo e almeno in parte coinvolgente ed emozionante, perché il tempo è prezioso e non va sciupato. Sarà il massimo della banalità, ma su questo di sicuro non ci piove!