Di notte, di giorno, di maggio, con un po’ di teatro
La notte di maggio, si sa, bella com’è innamorare ci fa. Inebria anche i cuori più duri di un aroma di foglie e di fiori. Non è più come prima un’ode allo stare in cantina. È il ravvivarsi dei sensi, più vibranti che assenti. Lavorare si può, fino a tardi e anche no. Quello che conta non è dimenticarsi di sé. È stare bene anche se sono distante da te. Tu che ami il gelato, io che faccio un po’ di teatro. Storpiando la rima, riprendendo una vena bambina. Dicendo che no, non è proprio vero che fa tutto il […]
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