Quello che è stato è stato. Quello che sarà sarà
C’è questa foto, scattata il 21 dicembre 2012; dunque, quattro anni esatti fa. L’avevo messa anche in testa a un post con cui annunciavo la probabile chiusura del vecchio blog fogliedivite (con i suoi vari suffissi, su tutti 2.2, mentre adesso c’è un semplice . a indicare l’esperienza conclusa).
Scrivevo allora che c’era la concreta sensazione che i tempi fossero «maturi per compiere questo passo e non tornare indietro: è come avere l’impressione di avere terminato un libro, e non soltanto un capitolo. Perciò, prolungarlo ancora non aggiungerebbe nulla di essenziale; anzi, in gran parte sarebbe la ripetizione di cose già lette, viste e sentite».
In effetti, quella fu la volta buona che smisi per sempre di curare quello spazio (a parte un ultimo post per segnalare dove mi fossi spostato nel frattempo, cioè qui, o per meglio dire nel blog che ha preceduto questo dominio di secondo livello prima che, per non disperdermi più troppo nella rete, lo accorpassi alla pagina web ufficiale, la vetrina professionale, come la si chiamava un tempo).
Questo, dopo ripetuti tentativi in passato puntualmente abortiti, di cui però non starò qui a ripetere. Dirò invece che, al di là della bontà complessiva di quella scelta (il vecchio blog aveva del tutto esaurito la sua ragion d’essere, con ogni evidenza), i mesi – e probabilmente anche i primi 2-3 anni – successivi a quella decisione non furono troppo brillanti o felici, malgrado le lucine della foto, che speravo potessero essere di buon auspicio.
A conti fatti, giusto quest’anno – e neanche dall’inizio – ho cominciato a riacquistare uno spirito passabilmente positivo e un buono slancio; prima, un down a tratti anche pesante, come probabilmente denotano gli stessi testi qui depositati a futura memoria.
In ogni caso, per non farla lunga, in questo 2016, a dispetto di quanto di brutto è successo – non poco, purtroppo! – vicino e lontano, in Italia e nel mondo, penso che per quanto mi riguarda sia davvero tornata a splendere qualche lucina, finalmente, e ne sono più che felice.
Non essendo così scaramantico, voglio allora ripartire sempre dalla foto di cui sopra per salutare quest’anno e proiettarmi verso il nuovo, senza particolari consuntivi né propositi ultimativi.
Perché, piaccia o non piaccia, quello che è stato è stato. E quello che sarà sarà.