Antichi e moderni

C’era, ancora tre anni fa, un vecchio forno a legna, inattivo e in abbandono da lustri, un rudere ormai. Dopo tanto indugiare e interrogarsi se si potesse essere antichi e moderni allo stesso tempo oppure ci si dovesse limitare a essere mesta testimonianza di un tempo che fu, non sopportando più quella vista venne infine il ghiribizzo di cominciare a demolire, pur senza sapere ancora che cosa fare a seguire. Tre anni dopo, anche se non in quello stesso identico posto (recuperato per altro, insieme a tutto il materiale laterizio riutilizzabile), c’è un nuovo forno a legna perfettamente funzionante. I […]

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La lettura e la scrittura che cambiano

Era abitudine una volta, soprattutto la mattina, farsi un giro per siti di news e blog, in cerca di cose interessanti o curiose da leggere. Adesso, a parte che i secondi o sono fermi o non hanno più il fascino di dieci anni fa, scorre quasi tutto sui news feed di Facebook e Twitter, senza più bisogno di guardare di qua e di là, se non per soddisfare qualche passione individuale. Indiscutibilmente, c’è molto di più di una volta, sebbene molto più frammentato e soprattutto indistinto. Allo stesso tempo, l’impressione è che ci sia anche molto di meno: la capacità […]

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Lavorando con la legna

Non c’è niente di norvegese nel mio rapporto con la legna. Però c’è un fatto: quando lavoro di motosega, scure, cunei, mazza e – da qualche mese – spaccalegna (l’età comincia a farsi sentire, inutile girarci intorno; e se ti si secca una quercia secolare, hai voglia ad adoperare solo scure, mazza e cunei: non finisci più), entro in un’altra dimensione, mi passa ogni motivo di apprensione o incazzatura, dimentico anche ogni dolore o fastidio fisico e, soprattutto, non ho la testa persa dietro a stupidaggini: tutta la mia attenzione è finalizzata a 1) non farmi male e 2) fare […]

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E poche chiacchiere

Fremono già i lavori di fuori; con le prime belle giornate dall’inizio dell’anno, i più vecchi hanno già ripreso grinta dopo la terribile neve di gennaio e la pioggia incessante di inizio febbraio, e per quello che possono già fanno ordine, ripuliscono, rassettano, non aspettano, non stanno a guardare, non ci sono abituati, sanno che non bisogna perdere tempo, che bisogna darsi da fare appena è possibile, e poche chiacchiere. Sicuramente vivi e dinamici e saggi più loro che noi – non ancora vecchi ma nemmeno più giovani – attaccati a questi schermi.

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Una generazione al massimo

L’ennesimo funerale. Nel paese di residenza – ma un po’ ovunque, in Italia, pare di capire – sono già diversi anni che la fascia d’età 70-80-90 perde componenti a ritmi accelerati (fenomeno peraltro accentuato anche tra le fasce più giovani, comprese le giovanissime, purtroppo). Per un lungo periodo questa generazione è stata l’incarnazione stessa dell’aumento della durata della vita media, con uno scarto – a spanne – di dieci anni e più rispetto a quella dei genitori (tra le cui fila, però, c’erano anche campioni eccezionali di longevità, per tanti aspetti difficilmente eguagliabili). È una generazione che è arrivata sostanzialmente […]

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