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Poi arriva il giorno che, dopo mesi di fermo un po’ volontario e un po’ forzato (ma non troppo patito, perché chiamato a seguire numerosi altri impegni e impicci, dunque con poco tempo per assillarti con pensieri negativi sulla piega per niente eccezionale presa dall’attività che pure consideri primaria ai fini dell’impiego del tuo intelletto), devi finalmente rimetterti a tradurre un libro. Con buona lena hai già sbrigato quasi tutto quanto dovevi sbrigare tra le attività collaterali alla traduzione. E, con scrupolo, hai anche letto il testo (benché in versione non ancora definitiva) di questo nuovo libro, nonché approfondito buona […]

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