Interludio #3
E cosa di meglio della quiete e la semioscurità delle chiese antiche per evadere dal frullato quotidiano di notizie che rintronavano la testa e intorbidavano l’animo?
Continua a leggeretraduzioni editoriali // literary translations
E cosa di meglio della quiete e la semioscurità delle chiese antiche per evadere dal frullato quotidiano di notizie che rintronavano la testa e intorbidavano l’animo?
Continua a leggereVediamo: è martedì 19 febbraio (giorno, tra l’altro, in cui sono nate due persone a me più che care) e fuori c’è un bel sole, l’aria comincia non troppo lontanamente a frizzare di primavera e sui prati e sulle scarpate dei fossi ha già iniziato a riaffacciarsi qualche piacevole e benaugurante fiorellino. A martedì 26 febbraio, giorno in cui saranno certi i risultati (frastornanti, scommettiamo?) di elezioni da poco (mettiamola così, tanto per fare i buoni), manca perciò una settimana esatta. Togliamo pure un giorno, perché da lunedì pomeriggio sarà il bordello più totale all’uscita dei primi exit poll e […]
Continua a leggereVedi un video e riascolti dei brani e retrospettivamente pensi alla fottuta fortuna di avere assistito (il 26 settembre 2008 al PalaMalaguti di Casalecchio) a un concerto di quello stesso tour degli stra-amati R.E.M. Sembra ancora ieri sera di essere lì, per il rotto della cuffia a un passo dalle transenne. Con la pelata di Michael, sceso nel corridoio a salutare il pubblico, letteralmente a portata di mano. E l’arcigno Peter che, stufo di uno che continua a riprendere con una telecamera malgrado gli inviti ripetuti della security a smettere, interrompe per un momento il concerto. E sembra ancora ieri […]
Continua a leggereChissà, alla fine sarebbe riuscito anche lui a prendersi ben più che una vacanza da lì, dai blog, dai social network, dai siti di news, in generale dalla rete. Ci si arrivava sempre un po’ troppo in ritardo, dopo reiterati tentativi a vuoto e valanghe di parole semi-inutili, ma alla fine forse si rinsaviva. Forse.
Continua a leggereDiceva sempre che bisognava evitare con cura ogni facile nostalgia del passato – perché, diceva, di davvero idilliaco nel passato il più delle volte cosa c’era stato? – per accettare all’opposto con coraggio, intelligenza e fantasia le sfide nuove del presente e più ancora del futuro. Perché aprirsi a nuove influenze e nuovi orizzonti era sempre un balsamo, prima ancora che una necessità per sottrarsi alla spirale insidiosa del già visto, già sentito, già letto, già pensato, già detto, già scritto. Ma poi era sempre al passato che tornava nei momenti in cui il presente veniva a noia – perché […]
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