Interludio #18
Poteva quasi dire, dell’estate 2013, poco passato ferragosto, che fu l’estate in cui dimenticò il computer: smise di usarlo con quotidiana intensità e ossessione; smise di badare e pensare lungamente alle email, ai blog, ai social network. E per giorni smise anche di consultare le news sui siti nazionali e internazionali, le questioni politiche interne meno che mai.
Smise di essere, insomma, quello che era diventato negli ultimi quindici anni, da quando internet aveva rivoluzionato – e per lunghi tratti monopolizzato – la sua vita.
Cosa lo aspettasse, ora, non sapeva dirlo con una minima idea di certezza. L’unico elemento di cui a quel punto poteva essere ragionevolmente sicuro era che non sentiva troppo la mancanza della persona che tanto a lungo era stato; lo sollevava, anzi, averne finalmente – e fino a prova contraria – perso le tracce.