Slowly and quietly

Era tempo. Tempo di ricominciare a darsi da fare – si trattasse anche soltanto di scrivere, quando non di leggere e tradurre, per il mero gusto di farlo – con quanta più costanza e convinzione riuscisse a estrarre da sé. Era infatti ripiegata l’estate, passato anche il clamore del ferragosto. E la pioggerella mite che ora scendeva tra un raggio di sole e l’altro stava lì a ricordare che settembre era più che vicino e presto un po’ tutti sarebbero tornati agli impieghi e ai passatempi abituali, amati e non. Era anche tempo di pomodori, frattanto, di pelati e conserve […]

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