Sia come sia

Nervi distesi, nessuna ansia da prestazione: Capodanno è solo uno stupido rito di passaggio che – purtroppo – si ripete ogni anno, ma con un po’ di buon senso e fantasia usciremo relativamente indenni anche da questa prova balorda. Poi, raccoglieremo magari i cocci, faremo ancora un po’ di faticose e dolorose pulizie, ci intristiremo o incazzeremo a più riprese, sentiremo anche parecchio freddo, ma al termine di questo processo di sommovimenti interiori ed esteriori riuscirà il sole, come sempre, riusciranno le belle giornate, la vita sarà di nuovo più leggera, almeno per qualche tempo, almeno saltuariamente.

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Quando eravamo ancora imberbi

Leggo da un paio di giorni questo libro : ’80. L’inizio della barbarie, di Paolo Morando, pubblicato nel 2016 da Laterza. E a ogni pagina lo scoramento è sempre più forte; o, per meglio dire, la prostrazione. Avendo vissuto in diretta quegli anni, gli anni adolescenziali e della primissima gioventù, uno – uno con una moderata coscienza critica, quantomeno – sa bene che non furono anni molto edificanti o, se preferite, indimenticabili. Sì, possiamo magari guardarli con tenerezza e un pizzico di nostalgia perché eravamo ancora giovanissimi, di fatto imberbi; da qui a poterli considerare esaltanti, però, credo che ce […]

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Interludio #27

Passare anni ad emanciparsi dal vecchio e abbracciare il nuovo, altrettanti a recuperare il buono buttato via. Anni ad accumulare voracemente e scriteriatamente, altrettanti a sfoltire e ripulire. Anni in chiacchiere, altrettanti in silenzio. Anni in compagnia, altrettanti quanto più in solitudine. Anni su, anni giù. Ora qui, ora là. Comunque di passaggio.

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Quello che è stato è stato. Quello che sarà sarà

C’è questa foto, scattata il 21 dicembre 2012; dunque, quattro anni esatti fa. L’avevo messa anche in testa a un post con cui annunciavo la probabile chiusura del vecchio blog fogliedivite (con i suoi vari suffissi, su tutti 2.2, mentre adesso c’è un semplice . a indicare l’esperienza conclusa). Scrivevo allora che c’era la concreta sensazione che i tempi fossero «maturi per compiere questo passo e non tornare indietro: è come avere l’impressione di avere terminato un libro, e non soltanto un capitolo. Perciò, prolungarlo ancora non aggiungerebbe nulla di essenziale; anzi, in gran parte sarebbe la ripetizione di cose […]

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Le origini, là dove il cuore batte sempre più forte

Le origini

Succede sempre così, puntualmente. Succede che ogni volta che ti rivedi con qualche compagno e amico di infanzia o adolescenza, sia questo il frutto di un incontro fortuito o di un appuntamento organizzato con largo anticipo, il tempo si ferma all’istante; anzi, corre subito all’indietro, agli anni e ai tanti momenti passati insieme, al paese e in città, in chiesa e a scuola, tra bar e stadio, partite di pallone e giri in motorino, bische di Natale e festicciole locali. Da un certo punto di vista è inevitabile che sia così: è l’imprinting che ci portiamo dentro, sono le origini […]

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