Interludio #2

Scanno, rosone della chiesa di Santa Maria della Valle (11 novembre 2012)

Chissà, alla fine sarebbe riuscito anche lui a prendersi ben più che una vacanza da lì, dai blog, dai social network, dai siti di news, in generale dalla rete. Ci si arrivava sempre un po’ troppo in ritardo, dopo reiterati tentativi a vuoto e valanghe di parole semi-inutili, ma alla fine forse si rinsaviva. Forse.

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Nel gran rumore di fondo

Diceva sempre che bisognava evitare con cura ogni facile nostalgia del passato – perché, diceva, di davvero idilliaco nel passato il più delle volte cosa c’era stato? – per accettare all’opposto con coraggio, intelligenza e fantasia le sfide nuove del presente e più ancora del futuro. Perché aprirsi a nuove influenze e nuovi orizzonti era sempre un balsamo, prima ancora che una necessità per sottrarsi alla spirale insidiosa del già visto, già sentito, già letto, già pensato, già detto, già scritto. Ma poi era sempre al passato che tornava nei momenti in cui il presente veniva a noia – perché […]

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Maculae #4

Ha un retrogusto amaro gennaio, il sapore di una lunga convalescenza. Per questo concilia forse la lettura, lo stare distesi, in casa. Così dicevi nel gennaio 2010. Tre anni dopo confermi, aggiungendo che senza neve è un mese ancora più fiacco e inerte, ancora più sospeso e interlocutorio, tutto da (ri)letture, (ri)scritture, (ri)ascolti e (ri)pensamenti. Insomma, l’ideale per (ri)illuderci che da un anno all’altro non cambi mai nulla. Nulla di significativo, profondo, drastico, irreversibile. Proprio così, no? Leggendo, leggendo, la mente a volte s’inceppa e scricchiola, poi piano riprende il flusso. Repentine, spiazzanti accelerazioni poi lievi, pacati colpi di freno […]

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Maculae #3

Scrivere, che sia un impegno serio o un ingenuo passatempo, è anche – o soprattutto – un modo di cercare conforto, in fondo. Come leggere o ascoltare musica o andare a vedere un film al cinema, del resto. Non sono tutte belle le cose che pensiamo, diciamo, scriviamo (di quelle che facciamo, nemmeno a parlarne). Per quanta attenzione ci mettiamo, per quanta autocensura ci imponiamo, seminiamo tali eminenti brutture che solo a riconsiderarle, a distanza di tempo, inorridiamo. Rispondere, rispondere subito, se necessario rispondere anche per le rime, anche senza andare troppo per il sottile, ma rispondere. Se non rispondi, […]

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