State bene, è Natale!

Ohi, ohi, anche quest’anno è già arrivato Natale, la gran festa cristiana, ma a suo tempo pagana, vera celebrazione del solstizio invernale. Era una volta un evento divino, pervaso di fiaba, ammantato di sogno, imbiancato di neve, la quintessenza di un mondo ancora bambino. Oggi un trionfo di luci, corse ai regali e ai consumi, bombardati di spot, frastornati da orrori, ebbri di troppo, la verità è che siamo, di nuovo, molto a corto di lumi. Così la ricerca, di nuovo, di qualcosa di essenziale; nel gran cambiamento globale, in poche parole, il bisogno di dire: state bene, è Natale!

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Interludio #24

Quindici anni prima, alle prese con il primo libro da tradurre – una co-traduzione all’inizio, poi, a seguito di alcune vicissitudini, una traduzione totalmente in proprio e, in realtà, al momento della pubblicazione, non il primo libro tradotto ma il quarto – era ferragosto e – naturalmente? – era incollato al computer a tradurre e, essendo quella l’epoca d’oro della posta elettronica e delle mailing list, leggeva – e anche scriveva – raffiche di email. Anni dopo, ormai nell’epoca dei blog, sempre di ferragosto era di nuovo incollato al computer, ma impegnato, più che a tradurre o a leggere e […]

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Interludio #23

Ce ne vuole per riambientarsi a una traduzione dopo un altro giorno passato a potare tardivamente gli ulivi (una mezza giornata, ancora, e almeno questa incombenza agricola per quest’anno sarà sistemata), con la faccia sempre più rossa e l’abbronzatura sul collo, di nuovo, da vecchio contadino. E ce ne vuole a tener dietro ai vari impegni che sempre più spesso si accavallano l’uno all’altro, e per disintossicarci dai quali ci perdiamo ogni volta di più in sceme deviazioni, senza che l’umore se ne giovi davvero, senza che alla fine emerga uno spirito vagamente risorto. E più ancora ce ne vuole […]

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Interludio #22

Pasqua, col sole che non c’è stato. Pasquetta, col mare assai agitato. La vita, così incasinata, così estenuata. Umori sfilacciati allora, giù di corda o all’opposto esagitati. Anche amori, anche lavori, in grave affanno. Lo sguardo allora perso, dietro a un gabbiano solitario, portato dalle correnti.

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