Maculae #4

Ha un retrogusto amaro gennaio, il sapore di una lunga convalescenza. Per questo concilia forse la lettura, lo stare distesi, in casa. Così dicevi nel gennaio 2010. Tre anni dopo confermi, aggiungendo che senza neve è un mese ancora più fiacco e inerte, ancora più sospeso e interlocutorio, tutto da (ri)letture, (ri)scritture, (ri)ascolti e (ri)pensamenti. Insomma, l’ideale per (ri)illuderci che da un anno all’altro non cambi mai nulla. Nulla di significativo, profondo, drastico, irreversibile. Proprio così, no? Leggendo, leggendo, la mente a volte s’inceppa e scricchiola, poi piano riprende il flusso. Repentine, spiazzanti accelerazioni poi lievi, pacati colpi di freno […]

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Tempi

Tempi di inquietezza, quelli passati le feste, che feste non sono state. Tempi di stordimento e malinconia, quelli passati tra una corsa e l’altra, senza più trovare il tempo per sé. Tempi di ineffabile incompiutezza, quelli passati via, senza sapere come o perché. Tempi, quelli che viviamo, rinchiusi, di aleatoria allegria. Tempi di attese, tempi di fughe, tempi di ripensamenti, avanti e indietro. Tempi di parole, tempi di silenzi.

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