Non una poesia

Osservava, ascoltava.
Leggeva, ipotizzava.
Soltanto, non ironizzava.
Un paese a fine corsa,
l’Italia dei nuovi anni dieci,
gli sembrava di capire.
Dissoluto e sfranto.
Refrattario a darsi una regolata.
Quasi tutti i freni saltati,
resisteva un tappo micidiale:
un’incultura generale.
Una storia plurimillenaria,
luci maestose e ombre inenarrabili.
Vertigini di creatività e bellezza,
abissi di insipienza. Ora, più che altro,
un’onnipresente, sapientosa mediocrità.