Adultità in crisi
E l’anno si chiude suppergiù sulle stesse note con cui era cominciato. Ovvero, sul tema dell’adultità in crisi. Sulla necessità di smettere di fare i giovani quando giovani non si è più. Sul perché gli adulti dovrebbero autoassolversi un po’ meno nei loro tratti negativi e ridimensionarsi un po’ di più in quelli positivi. Sul perché il problema vero sono gli adulti, più che i giovani.
Daniele Marini (università di Padova), oggi su «La Stampa»:
[…] se i giovani si caratterizzano e soprattutto si autodefiniscono in modo critico più che positivo, forse è perché sono più esigenti di quanto non lo siano gli adulti nei loro confronti. Il perimetro dell’essere giovani è difficilmente definibile rispetto a un tempo, ma il problema è che sono gli adulti ad aver perso di identità, di capacità di essere un punto di riferimento e di confronto per le giovani generazioni. È la responsabilità dell’essere adulti a dover essere nuovamente definita.