Contro il presente. Contro l’eterno presente

1. Contro un presente putrido facevamo ogni giorno di più a cazzotti, cercando, per poco che fosse, di rinascere a una vaga idea di poesia. Facevamo all’impronta, a tentoni, a pezzi e bocconi, senza sapere dove fosse il bene e dove il male. Facevamo, spesso per noia, non per autentica gioia, non perché davvero credessimo. Facevamo, così, per dirci che potevamo ancora contare su una nostra luminosa pazzia, unico vero antidoto alla fiacca apatia e la fessa nostalgia. 2. Abbiamo sviluppato l’idea di un presente eterno. Nulla di più sbagliato, nulla di più nefasto (quasi alla pari con la presunzione […]

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«Siamo intesi, niente letteratura»?

«Si viveva meglio, senza tante complicazioni cerebrali e tante astruserie cosiddette artistiche»? «Quindi siamo intesi, niente letteratura»? Miei i punti interrogativi; il resto da Gustavo Galassi Paluzzi, Brevi ricordi di una lunga vita, Arti Grafiche R. Danesi, Roma 1944, p. 9 (come da riproduzione sottostante), grato della scoperta in una bancarella di libri usati in quel di Pescara, Piazza Salotto, addì 21 aprile 2014, abbiasi a dire la recente Pasquetta.

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