Altro che grand récit
Era il 2000 e, lo scopri solo adesso, una tua breve traduzione usciva sul «Corriere della Sera». Bei tempi quelli, davvero! Dopo, ti sembra, la gigantesca espansione del digitale e la grande semplificazione degli strumenti di condivisione in rete siano troppo spesso coincise con non poca banalizzazione e non poco scadimento dei contenuti (di conseguenza, non di rado anche delle traduzioni), oltre che delle abitudini (non solo quelle di lettura/scrittura) e più in generale dei comportamenti, individuali e collettivi. A lungo adagiati sulla superficie, si è probabilmente persa parecchia profondità. Altro che grand récit, altro che grande narrazione, di cui pure in quella traduzione si parlava, per quanto già molto al passato.