Crea un nuovo documento
Poi arriva il giorno che, dopo mesi di fermo un po’ volontario e un po’ forzato (ma non troppo patito, perché chiamato a seguire numerosi altri impegni e impicci, dunque con poco tempo per assillarti con pensieri negativi sulla piega per niente eccezionale presa dall’attività che pure consideri primaria ai fini dell’impiego del tuo intelletto), devi finalmente rimetterti a tradurre un libro.
Con buona lena hai già sbrigato quasi tutto quanto dovevi sbrigare tra le attività collaterali alla traduzione. E, con scrupolo, hai anche letto il testo (benché in versione non ancora definitiva) di questo nuovo libro, nonché approfondito buona parte di quanto c’era da approfondire al riguardo. Dunque parti senza particolari affanni, con mente abbastanza sgombra e con piena cognizione di causa del lavoro che ti attende.
Ma… ma, immancabilmente, sei lì che indugi ancora per decine di minuti prima di dare inizio alle danze. Aspetti come un clic nella testa prima di deciderti a fare clic su Crea un nuovo documento e calarti nella nuova avventura. Aspetti come l’instaurarsi di uno stato di oblio che porti a dimenticare tutto il resto – tutti i mesi di fermo, tutti gli eventi intercorsi, tutte le fatiche esistenziali, tutte le letture, tutte le inezie – e ricreare quella imprescindibile tabula rasa da e su cui operare.