Certe sere d’aprile
L’aria per tanti versi magica di certe sere d’aprile, quando, senza fare alcunché di speciale, a parte stare forse vicino a una finestra semiaperta, dei brividi di soffuso piacere si scaricano all’improvviso lungo la schiena, creando «una condizione sospesa, come d’incanto», innescando «una atmosfera di rilassatezza eccitante» che fa interrompere qualunque cosa stessi facendo, che fa dimenticare tutto il resto, e vorresti che non finisse più questa sensazione di pace e benessere.
In origine, tutto avveniva sulle note di “When I Fall in Love”, in vinile.
Un brivido si scarica a un tratto lungo la schiena
a mezzo della serata nel mettere un disco di jazz
realizzando una condizione sospesa, come d’incanto,
mentre pigola per il vento l’aeratore alla finestra.
Sì che dal riprendere a leggere mi trattengo
in una atmosfera di rilassatezza eccitante
al ritmo lento di “When I Fall in Love”.
(aprile 1994)
Poi fu la volta – e la variante giocosa – di “Child in Time”, alla radio.
Un brivido si scarica a un tratto lungo la schiena
a mezzo della serata nell’ascoltare in sottofondo la radio
realizzando una condizione sospesa, come d’incanto,
mentre ronza la ventola del computer vicino alla finestra.
Sì che dal riprendere a tradurre mi trattengo
in una atmosfera di rilassatezza eccitante
al ritmo ipnotico di “Child in Time”.
(20 aprile 2009)
Adesso c’è un meditativo silenzio, rotto solo dalla ventola del computer e qualche latrato di cane, e anche le varianti giocose hanno, fortunatamente, ormai fatto il loro tempo.