Interludio #26

Venne l’estate, vennero lavori e pratiche da sbrigare, vennero appuntamenti da non saltare, vennero impazzimenti vari, venne l’assenza di tempo per stare fermo a leggere e pensare e magari scrivere frasi oltre le 140 battute. Venne l’estate poco estate, apprensiva, affannosa, sfinita, bisognosa di fresco, bisognosa di quiete. Venne l’estate e, con tutto che non andasse per niente al massimo, sempre estate era. Venne l’estate, e venne il commiato estivo.

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Fruitori, produttori, curatori e distributori di contenuti, ovvero filtri

[Ripescando e integrando un post dell’ottobre 2012, con una citazione del 1998, più che attuale.] […] Rendere possibili le comunicazioni è stato il fine principale di Internet sin dai suoi inizi. A partire dai ricercatori che volevano trasmettere e discutere i risultati dei loro progetti, la potenzialità di comunicazione attraverso le reti informatiche fu immediatamente riconosciuta dal pubblico quando furono introdotti sul mercato i primi browser. Da quel momento Internet è balzato alla ribalta per le comunicazioni che ricorrono all’uso di testi, modelli, suoni, video e, com’era prevedibile, Internet sta cominciando a cambiare il modo stesso di scambiare informazioni. […] […]

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Giro di danza

È sempre cercare un po’ il la, la mattina trallallerollallà. Eterno richiamo l’attualità, sapere se il mondo ci è o ci fa. Non è, come sembra, far niente. È mettere a fuoco cosa pensa la mente, se è messa bene in giro la gente o se ha bisogno di un ricostituente. Solo a dire e fotografare e posare, è finito da un dì il ben ragionare. Comodo coglionare e insultare, non con impegno lavorare e studiare. La colpa è sempre degli altri, noi siamo i più bravi, i più scaltri. Sulla carta tutti grandi maestri, in verità più che maldestri. […]

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Di notte, di giorno, di maggio, con un po’ di teatro

La notte di maggio, si sa, bella com’è innamorare ci fa. Inebria anche i cuori più duri di un aroma di foglie e di fiori. Non è più come prima un’ode allo stare in cantina. È il ravvivarsi dei sensi, più vibranti che assenti. Lavorare si può, fino a tardi e anche no. Quello che conta non è dimenticarsi di sé. È stare bene anche se sono distante da te. Tu che ami il gelato, io che faccio un po’ di teatro. Storpiando la rima, riprendendo una vena bambina. Dicendo che no, non è proprio vero che fa tutto il […]

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Che cosa fa una brava traduttrice o un bravo traduttore?

Ci possiamo rompere la testa quanto vogliamo su quale sia la strada migliore per diventare dei bravi traduttori, proporre ognuno di noi la sua personale teoria, ma alla fine le risposte si riducono quasi sempre a cinque, inseparabili: padronanza pressoché perfetta della lingua d’arrivo (quindi, letture a non finire sempre nella lingua d’arrivo, indifferentemente che questa sia nativa o acquisita); le proverbiali “diecimila ore” di pratica tra apprendimento della lingua straniera (che sia sul posto, con ottimi insegnanti o solo con grammatiche e dizionari fa poca differenza) e, soprattutto, traduzione di testi da questa lingua; visione (capire cioè la lingua […]

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