Certe sere d’aprile

L’aria per tanti versi magica di certe sere d’aprile, quando, senza fare alcunché di speciale, a parte stare forse vicino a una finestra semiaperta, dei brividi di soffuso piacere si scaricano all’improvviso lungo la schiena, creando «una condizione sospesa, come d’incanto», innescando «una atmosfera di rilassatezza eccitante» che fa interrompere qualunque cosa stessi facendo, che fa dimenticare tutto il resto, e vorresti che non finisse più questa sensazione di pace e benessere. In origine, tutto avveniva sulle note di “When I Fall in Love”, in vinile. Un brivido si scarica a un tratto lungo la schiena a mezzo della serata […]

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Le origini, là dove il cuore batte sempre più forte

Le origini

Succede sempre così, puntualmente. Succede che ogni volta che ti rivedi con qualche compagno e amico di infanzia o adolescenza, sia questo il frutto di un incontro fortuito o di un appuntamento organizzato con largo anticipo, il tempo si ferma all’istante; anzi, corre subito all’indietro, agli anni e ai tanti momenti passati insieme, al paese e in città, in chiesa e a scuola, tra bar e stadio, partite di pallone e giri in motorino, bische di Natale e festicciole locali. Da un certo punto di vista è inevitabile che sia così: è l’imprinting che ci portiamo dentro, sono le origini […]

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Giro di danza

È sempre cercare un po’ il la, la mattina trallallerollallà. Eterno richiamo l’attualità, sapere se il mondo ci è o ci fa. Non è, come sembra, far niente. È mettere a fuoco cosa pensa la mente, se è messa bene in giro la gente o se ha bisogno di un ricostituente. Solo a dire e fotografare e posare, è finito da un dì il ben ragionare. Comodo coglionare e insultare, non con impegno lavorare e studiare. La colpa è sempre degli altri, noi siamo i più bravi, i più scaltri. Sulla carta tutti grandi maestri, in verità più che maldestri. […]

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Di notte, di giorno, di maggio, con un po’ di teatro

La notte di maggio, si sa, bella com’è innamorare ci fa. Inebria anche i cuori più duri di un aroma di foglie e di fiori. Non è più come prima un’ode allo stare in cantina. È il ravvivarsi dei sensi, più vibranti che assenti. Lavorare si può, fino a tardi e anche no. Quello che conta non è dimenticarsi di sé. È stare bene anche se sono distante da te. Tu che ami il gelato, io che faccio un po’ di teatro. Storpiando la rima, riprendendo una vena bambina. Dicendo che no, non è proprio vero che fa tutto il […]

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