La sera di maggio

Poi, se non è bello maggio, quando riesce il sole dopo giorni di pioggia ed è tutto così promettente nella campagna che è intorno, che cosa lo è? E la sera, dove la trovi una sera suadente e poetica come quella di maggio? La sera, torna sempre la sera col suo fare ammaliante, con un che di speciale: forse il silenzio di fondo che bene s’accorda con me, forse il sollievo insomma che anche oggi è andato, forse lo stare del pensiero sospeso, come incantato, a non volere alcunché. È poi sublime la sera di maggio quando stare di fuori […]

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Un passo indietro, due avanti

E l’anno nuovo incomincia, deflagrati i dì festivi come petardi tra i piedi, troppo molesti, con il fumo negli occhi, con tensione nel cuore. Così uno studente di fisica, fuorisede, salutava l’ingresso del nuovo anno nel lontano 1990, al ritorno solitario nella stanzetta in affitto in quel di Bologna, dalle parti di Piazza Martiri. Chissà se c’era neve, quell’inizio gennaio lì. Probabilmente no. Di certo, non come nel proverbiale gennaio 1986, viceversa lo avrebbe ricordato. Ricordava invece che era stato un momento molto teso e problematico della sua vita, in cui poco gli dava davvero piacere, davvero sollievo. Era semmai […]

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State bene, è Natale!

Ohi, ohi, anche quest’anno è già arrivato Natale, la gran festa cristiana, ma a suo tempo pagana, vera celebrazione del solstizio invernale. Era una volta un evento divino, pervaso di fiaba, ammantato di sogno, imbiancato di neve, la quintessenza di un mondo ancora bambino. Oggi un trionfo di luci, corse ai regali e ai consumi, bombardati di spot, frastornati da orrori, ebbri di troppo, la verità è che siamo, di nuovo, molto a corto di lumi. Così la ricerca, di nuovo, di qualcosa di essenziale; nel gran cambiamento globale, in poche parole, il bisogno di dire: state bene, è Natale!

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La notte

[Di giugno come di novembre. Nei social anni dieci come negli isolati anni novanta. Ora e sempre.] La notte col suo lento fluire che decanta l’inquieto giorno. La notte che ha sussurri, umori, brividi. La notte che dietro al nero sipario cela pulsioni, amori, e solitudini. La notte che abbraccia tutto e dà riposo. (novembre 1996)

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Voi ultimi figli degli ultimi contadini

Ti accanisci oggi contro i tuoi diciott’anni, demolisci trent’anni dopo gabbie di conigli, solo materiali di risulta, non una tavola sana, chiodi su chiodi, ingegno e pochissima spesa. Vaglielo a dire ai ragazzi di oggi, figli o nipoti, come passavate allora i pomeriggi e le estati, voi ultimi figli degli ultimi contadini. Vaglielo a dire le sudate pazzesche dietro al fieno o a mietere il grano, imballando e riportando la paglia, le mangiate di polvere su trattori spogli e assordanti, il letame caricato ancora a mano sui carri, e le estenuanti botti d’acqua per innaffiare i cavoli, pianta per pianta, […]

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