Interludio #22

Pasqua, col sole che non c’è stato. Pasquetta, col mare assai agitato. La vita, così incasinata, così estenuata. Umori sfilacciati allora, giù di corda o all’opposto esagitati. Anche amori, anche lavori, in grave affanno. Lo sguardo allora perso, dietro a un gabbiano solitario, portato dalle correnti.

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Tutto lì

Ancora una volta, ancora un addio. Cominciava a essere stancante, ne aveva piena coscienza. Ma così era: qualunque fosse il contesto in cui si trovava a operare, e qualunque fosse il grado di coinvolgimento emotivo o professionale, a un certo punto se ne doveva venir via. Sentiva il richiamo imperioso di riprendere con più intensità e profondità una ricerca più strettamente personale. Cosa che non ammetteva di proseguire con il già fatto e il già visto e sentito. Non ammetteva banali distrazioni. Soprattutto, non ammetteva un interesse solo così così per quanto succedeva intorno. Così, ogni volta, non senza prima […]

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