Neve di novembre

22 novembre 1975. È sera e a casa, nella vecchia cantina, stanno finendo di rimuovere le foglie dalle ultime olive raccolte, destinate il giorno dopo al frantoio, insieme a tutte le altre. (All’epoca – e sarà così ancora per anni – le olive si raccolgono tardi, belle mature, dunque non prima di novembre, non prima di aver seminato, e generalmente si portano in frantoio in un unico carico. Rimangono di conseguenza nei sacchi, o sparse sul pavimento, per giorni, talora una settimana o più; solo alla fine, con un apposito crivello rettangolare di stecche di legno, ci si adopera pazientemente […]

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Emozioni e ragione

Si ha l’impressione che se la neve e il gelo di questo primo scorcio di gennaio si protraessero non per qualche giorno soltanto ma per una o due settimane, come fu nel gennaio-febbraio del 2012, sai i fuori di testa; quantomeno, sai i pesanti giramenti di scatole. È che ci siamo fatti un’idea tutto sommato benigna della natura, soprattutto alle nostre latitudini temperate. Dimenticando che invece può anche accanirsi senza pietà e, in tanti casi, senza preavviso: vedi le periodiche ondate di maltempo; vedi soprattutto i terremoti. Per usare una frase dall’ultima (co)traduzione pubblicata (Charles J. Shields, L’uomo che scrisse […]

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Un mondo in bianco e nero

Vè nenguènne a cecerille / e lu munne è na nze più bielle / tutte aredevènta ne cco frechì / ndà li caccenille zempetta tutte lu dì. Quando nevica, soprattutto quando lo fa fitto fitto, o “a cecerille”, è un mondo né più né meno che in bianco e nero, tutt’al più virato al seppia. Sarà anche per questo che affascina tanto, specie a chi di noi il colore lo ha visto relativamente tardi? È comunque un mondo molto più semplice, per quanto anche più brutale, in cui ti si impongono poche scelte, però chiare, nette. Del tipo: dentro, al […]

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Maculae #5

Sei ombelicale, dice. Come tutti oggidì. Pensa per te, dice. Si può dire che il tuo modo di fare, pensare e soprattutto scrivere sia “per agglutinamento”? Tendenzialmente sì. A volte, eccessivamente. C’è il frullato tecnologico e il richiamo geologico, la natura rurale e la deriva culturale, il desiderio di andare e la smania di tornare, l’introversione e l’esibizione, l’apnea e la logorrea, l’euforia e la nevrastenia, la svogliataggine e la testardaggine. Ma un colpo al cerchio e uno alla doga, per male che vada non si soggioga. Tutti questi mirabolanti modi di comunicare e tenerci sempre in contatto, quando magari […]

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