La battaglia quotidiana per «una vita decente»

Un giorno dovrò tornare seriamente sulla traduzione di L’uomo che scrisse il romanzo perfetto, di Charles J. Shields (Fazi Editore, 2016). Un libro che più di altri mi è piaciuto (co)tradurre, avendolo subito sentito “mio” (non ultimo, non lo nego, per la comune estrazione contadina con John Williams); che davvero credo mi abbia detto e dato più di altri; e per il quale nemmeno le immancabili difficoltà di lavorazione si sono fatte sentire in modo particolare. Essendo un’anteprima mondiale, il testo in inglese su cui io e la @copydimare abbiamo iniziato a lavorare non era ancora quello definitivo; giunta la […]

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Emozioni e ragione

Si ha l’impressione che se la neve e il gelo di questo primo scorcio di gennaio si protraessero non per qualche giorno soltanto ma per una o due settimane, come fu nel gennaio-febbraio del 2012, sai i fuori di testa; quantomeno, sai i pesanti giramenti di scatole. È che ci siamo fatti un’idea tutto sommato benigna della natura, soprattutto alle nostre latitudini temperate. Dimenticando che invece può anche accanirsi senza pietà e, in tanti casi, senza preavviso: vedi le periodiche ondate di maltempo; vedi soprattutto i terremoti. Per usare una frase dall’ultima (co)traduzione pubblicata (Charles J. Shields, L’uomo che scrisse […]

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Radiohead: seri, introversi, inquieti. Unici

Di ieri, 1 maggio, la “sparizione” dal web del gruppo britannico dei Radiohead, con lo svuotamento dei contenuti dei loro profili social e del sito internet. In attesa di capire cosa si celi dietro questa enigmatica decisione, il pensiero va in automatico a quando nell’ottobre 2000 – bei tempi quelli, sul serio – ebbi la fortuna di tradurre per «Internazionale» un lungo pezzo su di loro scritto da Gerald Marzorati, per il «New York Times Magazine», in occasione dell’uscita di Kid A, il quarto album in studio, molto sperimentale, dopo il successo strepitoso di Ok Computer, tre anni prima, pietra […]

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Comunità, community, comunitarismo

Di due giorni prima una sequenza di tweet, allo stesso tempo giocosi e pensierosi, su comunità e community. Cos’è che ci tiene incollati a uno smartphone appena siamo senza far niente? chiese lui. La necessità di riempire il vuoto, rispose lei. Lui: E una volta, allora, come si affrontava questo vuoto che definisci esistenziale? Lei: C’era la religione. Lui: Aveva quindi ragione Hesse quando scriveva, suppergiù, che per i contadini contava di più un buon prete che un buon medico? Lei: Uhuh. Lui: Insomma, oggi lo smartphone sarebbe la nuova religione, che ci soccorre ovunque nei momenti di bisogno? Lei: […]

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Carol, tra finzione e realtà

Nel giorno dell’uscita nelle sale italiane del film Carol, per la regia di Todd Haynes (da leggere la recensione di Daniela Brogi per “Le parole e le cose”), tratto dall’omonimo romanzo di Patricia Highsmith, pubblicato per la prima volta nel 1952 sotto lo pseudonimo di Claire Morgan e con il titolo The Price of Salt, un passo (tradotto dallo scrivente) della biografia della Highsmith scritta da Andrew Wilson (titolo originale Beautiful Shadow. A Life of Patrica Highsmith, 2003) e pubblicata in Italia da Alet Edizioni nel 2010 (Il talento di Miss Highsmith. Vita e arte di Patricia Highsmith, traduzione di […]

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