A non finire

Alla fine qual è oggi il problema, se tale si può considerare, e nell’editoria e un po’ in tutto il resto? Che in giro c’è tanta, troppa roba, praticamente a non finire. Ce n’è di brutta, mediocre e, purtroppo, anche orripilante. Ma ce n’è pure una quantità enorme di prima scelta, meravigliosa; e sempre più spesso succede che sia persino gratuita, o comunque di non difficile accesso. Ed è qui che dopo un po’ ci si perde. Qui che presto non si arriva a tenere dietro a tutta questa bontà a costo relativamente basso. Qui che tuttavia alla fine riesce […]

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Non una poesia

Osservava, ascoltava. Leggeva, ipotizzava. Soltanto, non ironizzava. Un paese a fine corsa, l’Italia dei nuovi anni dieci, gli sembrava di capire. Dissoluto e sfranto. Refrattario a darsi una regolata. Quasi tutti i freni saltati, resisteva un tappo micidiale: un’incultura generale. Una storia plurimillenaria, luci maestose e ombre inenarrabili. Vertigini di creatività e bellezza, abissi di insipienza. Ora, più che altro, un’onnipresente, sapientosa mediocrità.

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Sopravvivenza, paura, odio, disprezzo?

Leggere, leggere. Leggere roba seria, libri se possibile, ma anche belle riviste, con pezzi lunghi, articolati, non cazzatelle spicciole, legate al nostro mediocre quotidiano, e anche storie notevoli. Leggere, dicevo. Perché poi può anche capitare di incontrare frasi che al quotidiano si attagliano eccome, benché pensate e scritte decenni prima e in un tutt’altro contesto. Tipo quella che segue, per esempio, nella testa di Phil Elliot, star del football professionistico protagonista del già qui citato I mastini di Dallas di Peter Gent, romanzo (giunto alla metà, direi eccellente) pubblicato negli Stati Uniti nel 1973 e da poco tradotto in italiano […]

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