Un tuffo dove l’acqua è più blu

Finiva un anno deteriore, tutto uno smottamento, in un paese sotto e sopra impoverito e avvelenato. Quello nuovo sarebbe stato migliore? Le speranze erano flebili, non ci credeva quasi più nessuno. Quasi più nessuno cullava ancora in sé illusioni.

Voglia di chiudere festeggiando non c’era stata, allora. Voglia di cominciare un po’ meglio sì.

Niente veglione, dunque, e nemmeno cenone in casa o da amici. Tanto meno una mezzanotte in piazza.

Concerto di capodanno a teatro sì, però. E poi un piccolo viaggio a visitare piazze e musei di un’Italia moderna e contemporanea sicuramente migliore. A marcare un bisogno di riscoprirsi migliori.

E però, poiché non tutto in quell’anno era stato così cupo o disastroso come invece da giorni da più parti andava rimarcando nel congedarsi da esso, ma, come un po’ tutti gli anni e un po’ tutte le cose e anche un po’ ciascuno di noi, aveva avuto accanto alle sue ombre anche le sue piccole o grandi luci, il vero commiato dal 2013 fu con due scatti da una breve vacanza in Puglia, a fine agosto: giochi di ombre e luci a Ostuni, nei prodotti del migliore artigianato locale (sotto); e un tuffo adrenalinico dove l’acqua è più blu, a Ponte Ciolo (sopra). Con l’augurio che nell’anno nuovo si potessero rinnovare e possibilmente moltiplicare di quei momenti di luminosa ed euforica gioia.

ombre e luci