Credersela?

Credersela: quanto è importante oggi, e quanto fa la differenza tra chi fa strada e chi no. Chi invece proprio non riesce a darsi delle arie, né è per niente – o non è più troppo – interessato a frequentare gli ambienti, le cerchie, le persone che viceversa hanno l’aria di contare, badando semmai a starsene quanto più in disparte, quando non a sminuirsi senza posa, malamente? Un povero scemo, la cui unica invidia è per chi riesce a curare passioni e interessi con discrezione, senza stomachevoli esibizionismi, spesso in totale isolamento e silenzio.

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La distanza

I nostri mondi separati, le nostre vite disgiunte, quella distanza che crediamo di poter superare con un clic, un messaggino o un pronto e invece è sempre lì, una barriera insidiosa, un macigno sempre pronto a rotolare giù e a travolgere tutto se appena si stacca dalla sua base un sassolino di troppo o una volta di più ci si inganna che sia un ostacolo innocuo.

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Sulle “strade dell’amore”

Cicloturista della domenica molto arrugginito (più di dieci mesi che non saliva in sella alla sua rossa bici da corsa) il mattino del solstizio d’estate non riesce a trattenersi dal tornare a pedalare. Malgrado la consistente stanchezza fisica accumulata nei giorni e nelle settimane precedenti, prende così la via del mare, una trentina di chilometri da casa: perché sarà pure arrugginito, ma tre ore in sella sono il minimo indispensabile per un patito della fatica e della sofferenza in solitaria come lui. Non è completamente folle, però: sceglie infatti il percorso più agevole, senza su e giù per le colline […]

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Buono o cattivo, indovinato o sbagliato…

“Non hai un’alta opinione delle donne, specie quelle della tua/nostra generazione, vero?” “Vero. Se per questo, nemmeno degli uomini della nostra generazione – me per primo, sia chiaro – ho una buona considerazione. Anzi, in gran parte li apprezzo ancor meno delle donne. Le quali, in tanti casi, pur con i loro limiti (uno su tutti: aver fatto – e, spesso, fare ancora – l’impossibile per non assomigliare anche solo lontanamente alle loro madri, pur andando così magari soggette a colpi e contraccolpi a ripetizione) si sono comunque più che spese per raggiungere un loro obiettivo superiore, un loro sogno, […]

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Un anno, anche due, anche più

Un anno, anche due, anche più, prima di poter pervenire, compiutamente, a una nuova idea di sé nel mondo. Il passaggio da una fase all’altra della propria vita richiede sempre un’incredibile quantità di tempo. C’è un tarlo prima che comincia a scavare di nascosto in profondità; e quando in superficie inizia a emergere quella polverina fine, simbolo di qualcosa che non va, in realtà la propria materia interiore è già profondamente erosa. Ma da lì, ancora, ne deve passare di tempo prima di percepire con chiarezza che sul serio è ora di voltare pagina. E poi di lì, di nuovo, […]

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