Un anno, anche due, anche più

Un anno, anche due, anche più, prima di poter pervenire, compiutamente, a una nuova idea di sé nel mondo. Il passaggio da una fase all’altra della propria vita richiede sempre un’incredibile quantità di tempo. C’è un tarlo prima che comincia a scavare di nascosto in profondità; e quando in superficie inizia a emergere quella polverina fine, simbolo di qualcosa che non va, in realtà la propria materia interiore è già profondamente erosa. Ma da lì, ancora, ne deve passare di tempo prima di percepire con chiarezza che sul serio è ora di voltare pagina. E poi di lì, di nuovo, un’altra quantità inenarrabile di tempo prima che ci si ritrovi a essere, in concreto, un’altra persona. La presa d’atto finale di essere un altro individuo è invece questione di attimi: quando meno ci si pensa si capisce in un guizzo di intuizione, e a cose già ampiamente fatte, che davvero è iniziata una vita nuova, quanto più sganciata da quella precedente.