E la bulimia di parole dove la lasciamo?

Certo che è difficile venirne a capo: come gli ridai un dito, in un niente la rete ti si riprende mano, braccio, l’intero corpo, e soprattutto il cervello. E il punto è che da mo’ che lo sai, da mo’ che lo sperimenti in prima persona, da mo’ pure che lo dici, lo ripeti, lo scrivi. Il silenzio, il silenzio… un uso – e consumo – più parco delle parole, please! Parrebbe una richiesta e una decisione semplice da ottemperare; nel mondo di oggi, invece, è delle più indicibilmente difficili. Hai così voglia ad annunciare in rete che “dopo il […]

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La nostra bulimia visiva

Per certi versi lo è sempre stata, ma oggi lo è in misura vertiginosa: la principale seccatura di ritorno da un viaggio o un evento, quali che siano, è riordinare le foto – se si ha avuto la grande imprudenza di farne, e quella estrema di farne tante – e poi scegliere e quindi ridimensionare (quando non ritoccare) quelle da condividere su social o blog e quelle da inviare direttamente alle persone rincontrate o conosciute sul posto. Il punto è che con macchinette digitali e smartphone rischiamo ogni volta di scattarne diverse centinaia, e non i due, tre, massimo quattro […]

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Scendendo dal Brennero

Pochi giorni fuori dai confini nazionali e, al rientro, subito ci si chiede cosa ci piaccia di meno: l’Italia in sé, come paese, come cura degli spazi e del territorio e come organizzazione della vita, o gli italiani in Italia, come modi di fare, apparire, dire e anche pensare? Perché, se l’italiano all’estero è sostanzialmente una persona ammodo, controllata, anche abbastanza intimidita, vista la scarsa padronanza delle lingue, l’italiano sul suolo natio è presto di nuovo strabordante, esibizionista, caciarone, approssimativo, eccessivo. Scendendo in treno dal Brennero, magari fino a Verona ancora si contiene (sarà la vista dai finestrini di tutti […]

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48? 46? 50!

Era una taglia 48 precisa precisa, non ci pioveva. A volte, magari, quei due o tre chili in più dovuti a una sedentarietà spinta lo portavano verso la 50 (in un periodo, quando lavorava al computer pure 12-14 ore al giorno e i chili extra erano così diventati non meno di sei o sette, anche la 52, ammetteva senza problemi), ma bastava un minimo di attività fisica regolare e la 48 gli andava di nuovo bene. Il suo era però un fisico abbastanza tozzo, da mezzo contadino, non da fighetto mingherlino di città; di conseguenza spalle e cosce entravano a […]

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Nel web e fuori dal web

Questo web che tanto ci ha dato e ci dà, ma che forse ancora di più ci ha tolto, ci toglie e ci toglierà. Eppure, in un quadro da più parti indiscutibilmente sempre più fosco, c’è nondimeno un piccolo elemento di consolazione: non ha in sé nulla di eroico, ma stare lontani dal web si può. Si può cioè non avere la smania di leggere e vedere e sapere senza posa degli altri, del mondo. Si può anche non avere il desiderio di dire e far vedere e far sapere in continuazione di sé. Si può altresì essere così stanchi […]

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