#ioleggoperché

Non c’è penuria di belle giornate, ma rare sono le belle vite. Una vita fatta di belle giornate godute attraverso i sensi non basta. Una vita intessuta di sensazioni è una vita ingorda; richiede sempre qualcosa di più. Una vita spirituale richiede sempre qualcosa di meno; il tempo disponibile è tanto e il suo passaggio è dolce. Chi direbbe che una giornata passata a leggere sia una buona giornata? Ma una vita dedicata alla lettura è certamente una buona vita. Un giorno che assomiglia a un altro giorno, per dieci o vent’anni, non si considera generalmente, un bel giorno. Ma chi non chiamerebbe bella la vita di un Pasteur o di un Thomas Mann?

Annie Dillard, Vivere scrivendo, traduzione di Avril Eades, «Lettera internazionale», n. 24, aprile-giugno 1990, p. 63.