Ennui

Non sembra, per quanto tempo pure ci passiamo, ora dallo schermo di un computer, ora, sempre più spesso, da uno smartphone, tra le mani appena queste non hanno altro da fare, ovunque noi siamo, ovunque una connessione lo consenta, da soli o in presenza di altre persone, sconosciute e no. Non sembra, appunto, ma è un crescendo di noia la rete – la vita sulla rete, cioè, che poi è uno specchio abbastanza fedele della vita tout court, della vita in Italia quantomeno, che ogni giorno di più lascia alquanto interdetti, prostrati, sfiniti. Così, twittare:

Mi dispiace, mi annoio: leggo, giracchio, ritwitto, ma presto mi annoio. Mi annoio qui sulla rete. Un bene, senz’altro, ma fa anche pensare. (13 gennaio 2016)

Poi non avere altre parole. Poi ammutolire. Poi meditare, in disparte, in solitudine.