Sean Michaels, Us Conductors
[Succede che ogni tanto ti appassioni a qualche libro letto in originale. Succede che talvolta ci scrivi anche una rapida scheda, se non è stato ancora pubblicato in Italia. Succede, quasi invariabilmente, che presto o tardi quel libro avrà una traduzione italiana, ma di rado presso l’editore o gli editori a cui l’hai proposto. Succede. Succede, in ogni caso, che quando ti lasci prendere da un libro, tanto da dedicargli qualche riga, hai, di fatto, un post bell’e pronto per quando non hai granché da dire oltre la dimensione dei 140 caratteri ma il tuo sito reclama un po’ di attenzione e visibilità.]
Sean Michaels, Us Conductors (Tin House Books e Random House Canada, 2014, pagine 460)
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È il racconto fortemente romanzato, con il protagonista nelle vesti di narratore, di larga fetta della vita di Lev Termen (francesizzato, Leon Theremin), musicista, scienziato e inventore russo-sovietico (spesso citato come il Thomas Edison russo) e, suo malgrado, spia dell’NKVD, il precursore del KGB.
Si deve a Termen, nato a San Pietroburgo nel 1896, in particolare l’invenzione del theremin, uno dei primi strumenti musicali elettronici, nel 1919, agli albori dell’Unione Sovietica.
La promozione di questa e di altre invenzioni porteranno Termen negli Stati Uniti, a New York, dal 1928 al 1938. Qui brevetterà il theremin, vendendolo alla RCA, senza però riuscire a sfondare sul mercato. Il gran numero di dimostrazioni e concerti renderanno però Termen una figura molto popolare nell’America di quegli anni, mettendolo al centro della vita glamour newyorchese, con frequentazioni del calibro di George Gershwin, Maurice Ravel, Charlie Chaplin, Albert Einstein.
Dall’intensa vita notturna nascerà in particolare la passione (solo in parte corrisposta) per Clara Reisenberg, giovane violinista lituana trasferitasi anche lei negli Stati Uniti. Clara, costretta ad abbandonare il violino per problemi alle ossa, negli anni a seguire si dedicherà al suono del theremin, diventando, grazie alla sua formazione musicale e al suo orecchio assoluto, la più grande virtuosa di questo strumento.
Nel frattempo, Termen porterà avanti anche negli Stati Uniti una poliedrica attività di inventore, arrivando a ottenere contratti per sistemi di allarme per le prigioni di Alcatraz e Sing Sing. In parallelo ci sarà una (forzata) attività di spionaggio per i sovietici.
Le difficoltà finanziarie, i timori di essere nel mirino dell’FBI e la delusione per l’amore non corrisposto da Clara (che sposerà l’avvocato Robert Rockmore, di cui prenderà il cognome) alla fine costringeranno Termen a tornare in Unione Sovietica, nel 1938, malgrado il matrimonio da poco stretto con Lavinia Williams, giovane ballerina afro-americana dell’American Negro Ballet.
Ed è proprio sulla nave del ritorno a Leningrado, chiuso per tutta la durata del viaggio nella cabina di un mercantile, che Termen racconta la sua vita fino a quel momento, l’oggetto della prima parte del libro, con il pensiero fisso a Clara.
La seconda parte del romanzo narra invece gli anni dal 1938 al 1946, con Termen che non riceve nell’Unione Sovietica stalinista l’accoglienza immaginata per uno scienziato e inventore come lui, che a suo tempo aveva beneficiato dell’appoggio di Lenin in persona.
Presto trasferitosi da Leningrado a Mosca, in cerca di lavoro, verrà anzi arrestato e, a seguire, mandato ai lavori forzati in Siberia, nelle miniere d’oro del fiume Kolyma, in pieno contesto gulag. Anche qui si metterà presto in mostra per le sue doti di inventore e musicista, divenendo noto come “l’Esperto”.
In breve tempo sarà comunque richiamato a Mosca, per lavorare, sempre da recluso, in un laboratorio di ricerca segreto. Qui svilupperà le sue invenzioni agli ordini diretti di Berija, il capo della polizia segreta di Stalin, realizzando in particolare dei rivoluzionari sistemi di ascolto per le attività di spionaggio ai danni dell’ambasciata americana di Mosca e dello stesso Stalin. Ciò gli consentirà di godere di una certa libertà, ancora prima di essere riabilitato.
Ed è dalla stanza messagli a disposizione da Berija che Termen racconta questa seconda fase della sua vita.
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Concludendo, è un romanzo ricco di personaggi e cambiamenti di scena. Inoltre, pur ispirandosi alla vita reale di Termen (l’autore dichiara di essersi rifatto in particolare alla biografia Theremin: Ether Music and Espionage, scritta dal compositore Albert Glinsky), contiene molti elementi di pura invenzione (su tutti, probabilmente, la passione di Termen per il kung fu, nonché gli omicidi commessi come spia e in carcere). È però una storia avvincente, ben resa, che non fa staccare il lettore dalla pagina. Insomma, un romanzo – e un autore – che anche in Italia dovrebbe avere una buona ricezione.
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L’autore: Sean Michaels è uno scrittore canadese nato in Scozia nel 1982, cresciuto a Ottawa e, dal 2000, residente a Montreal. <http://usconductors.byseanmichaels.com/>
Us Conductors è il suo romanzo di esordio, con cui nel 2014 ha vinto il più ricco premio letterario canadese, lo Scotiabank Giller Prize (del valore di 100mila dollari canadesi).
Nel 2003 ha fondato il blog musicale «Said the Gramophone». Ha scritto anche per «The Guardian», «The Believer», «the Walrus», «Pitchfork» e «McSweeney’s».
È una voce fresca e originale. Senz’altro da seguire.