Senza rete

Sono stato molto sulla rete negli ultimi vent’anni; con una presenza, in vari contesti e tempi, anche più che attiva.

Senza stare a dettagliare, per tanti aspetti è stato bellissimo; per altri, come per ogni componente della vita, un po’ meno. Pro e contro, come per tutto e per tutti; molti di più i pro, comunque, senz’altro.

Da ultimo, solo, sento arrivato quel momento di staccare visibilmente, di netto. Staccare non nel senso di non essere più collegato; piuttosto, staccare nel senso di fare a meno di esprimermi – in rete – per qualche tempo, completamente. Come anche fare a meno, per quanto possibile, di leggere e sapere di questo e di quello – sempre attraverso la rete.

È da un po’ – diciamo qualche mese, pur con alti e bassi – che sto provando a ridurre l’uso di internet e, soprattutto, la presenza su internet. E la constatazione è che, quanto più riesco a farne a meno tanto più avverto un senso, se non di autentico benessere, di maggiore pace interiore.

Non ha importanza quello che faccio lontano dalla rete – se lavoro, se leggo, se vado in giro o se semplicemente mi assento – ma è evidente che, per poco o tanto che sia, riesco a star meglio.

E allora, che sia ancora per poco o sia invece per tanto, che una vita quanto più “senza rete” sia.