Un’altra età

C’è stato un tempo, anche non troppo lontano, anche – o soprattutto – qui in rete, in cui la fine imminente dell’anno era un momento importante per tirare alcune somme sui mesi andati e tratteggiare possibili o auspicabili sviluppi per quelli a venire. Non erano tempi visibilmente migliori o peggiori di oggi, quelli; erano semplicemente tempi in cui la speranza era forse ancora ben viva, in cui ancora ci si concedeva generosi voli di fantasia e, magari, anche generosi progetti. Oggi mi pare di no; oggi mi pare che siamo diventati quasi tutti un po’ più spenti e fiacchi e disillusi, senza più grandi sogni o mirabolanti idee. Forse è anche per questo che, in linea di massima, abbiamo detto addio a consuntivi e propositivi di fine anno; o se ancora ne facciamo, ce li teniamo quanto più per noi.

È una nuova età quella in cui già siamo entrati o in cui con ogni probabilità stiamo entrando. Se non ci s’inganna, non sarà chissà quanto migliore o peggiore di quella ormai alle spalle; semplicemente, vivremo un’altra età.