Scendendo dal Brennero

Pochi giorni fuori dai confini nazionali e, al rientro, subito ci si chiede cosa ci piaccia di meno: l’Italia in sé, come paese, come cura degli spazi e del territorio e come organizzazione della vita, o gli italiani in Italia, come modi di fare, apparire, dire e anche pensare? Perché, se l’italiano all’estero è sostanzialmente una persona ammodo, controllata, anche abbastanza intimidita, vista la scarsa padronanza delle lingue, l’italiano sul suolo natio è presto di nuovo strabordante, esibizionista, caciarone, approssimativo, eccessivo. Scendendo in treno dal Brennero, magari fino a Verona ancora si contiene (sarà la vista dai finestrini di tutti […]

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La maratona del cambiamento

Ecco, con le giuste letture cominciava forse a capire perché tante decisioni di cambiare drasticamente determinate abitudini riconosciute come nocive risultavano spesso inefficaci: perché mi sa che era proprio sbagliato l’approccio della drasticità, della perentorietà, della terapia choc, del tutto e subito. Perché, come spiegava Jeremy Dean, «cambiare abitudine non è uno sprint: è una maratona. L’approccio giusto è svegliarsi domani mattina quasi esattamente come la stessa persona di oggi, a parte un piccolo cambiamento – un piccolo cambiamento che si possa replicare ogni giorno fino a non notarlo più, al che sarà il momento di programmare un’altra piccola modifica». […]

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