Adultità in crisi

E l’anno si chiude suppergiù sulle stesse note con cui era cominciato. Ovvero, sul tema dell’adultità in crisi. Sulla necessità di smettere di fare i giovani quando giovani non si è più. Sul perché gli adulti dovrebbero autoassolversi un po’ meno nei loro tratti negativi e ridimensionarsi un po’ di più in quelli positivi. Sul perché il problema vero sono gli adulti, più che i giovani. Daniele Marini (università di Padova), oggi su «La Stampa»: […] se i giovani si caratterizzano e soprattutto si autodefiniscono in modo critico più che positivo, forse è perché sono più esigenti di quanto non […]

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Da adulti

[…] Quando si è adulti si ha paura. Si ha paura di diventare vecchi e di morire. E proprio per parare il terrore ci si imbozzola nell’oblio delle attività: si lavora, si corre, si arrampica, si pedala, si viaggia, si pianifica, ci si allena, si tramena, si lotta, si fa carriera, si litiga, si teorizza, si costruisce e si disfa, si rischia, si battono primati, si prega, ci si edifica, ci si immerge in apnea, si svolge attività di volontariato, ci si stressa, si scrive, si scoprono nuove leggi scientifiche, si cerca di distinguersi in modi anche minimi, anche grotteschi, […]

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