Sia come sia

Nervi distesi, nessuna ansia da prestazione: Capodanno è solo uno stupido rito di passaggio che – purtroppo – si ripete ogni anno, ma con un po’ di buon senso e fantasia usciremo relativamente indenni anche da questa prova balorda. Poi, raccoglieremo magari i cocci, faremo ancora un po’ di faticose e dolorose pulizie, ci intristiremo o incazzeremo a più riprese, sentiremo anche parecchio freddo, ma al termine di questo processo di sommovimenti interiori ed esteriori riuscirà il sole, come sempre, riusciranno le belle giornate, la vita sarà di nuovo più leggera, almeno per qualche tempo, almeno saltuariamente.

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Un passo indietro, due avanti

E l’anno nuovo incomincia, deflagrati i dì festivi come petardi tra i piedi, troppo molesti, con il fumo negli occhi, con tensione nel cuore. Così uno studente di fisica, fuorisede, salutava l’ingresso del nuovo anno nel lontano 1990, al ritorno solitario nella stanzetta in affitto in quel di Bologna, dalle parti di Piazza Martiri. Chissà se c’era neve, quell’inizio gennaio lì. Probabilmente no. Di certo, non come nel proverbiale gennaio 1986, viceversa lo avrebbe ricordato. Ricordava invece che era stato un momento molto teso e problematico della sua vita, in cui poco gli dava davvero piacere, davvero sollievo. Era semmai […]

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Non fare come fosse un eterno carnevale

E lo stress di feste non troppo ben digerite (almost as usual, avrebbe potuto aggiungere) dopo un anno intero fortemente indigesto, alla fine chiese dazio. Nel momento esatto in cui poté allentare la tensione e rilassarsi, il corpo si ammalò infatti come non gli capitava da anni, esibendo, accanto ai sintomi abituali di indisposizione influenzale (vie respiratorie intasate, mal di testa e dolori accentuati alle ossa), una febbre a 38° quasi 39°, rarità per lui. Era come se il corpo volesse riaffermare se stesso, le sue ragioni, chiedendo maggiore rispetto per sé e anche un suo migliore utilizzo. Quel repentino […]

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Un tuffo dove l’acqua è più blu

Finiva un anno deteriore, tutto uno smottamento, in un paese sotto e sopra impoverito e avvelenato. Quello nuovo sarebbe stato migliore? Le speranze erano flebili, non ci credeva quasi più nessuno. Quasi più nessuno cullava ancora in sé illusioni. Voglia di chiudere festeggiando non c’era stata, allora. Voglia di cominciare un po’ meglio sì. Niente veglione, dunque, e nemmeno cenone in casa o da amici. Tanto meno una mezzanotte in piazza. Concerto di capodanno a teatro sì, però. E poi un piccolo viaggio a visitare piazze e musei di un’Italia moderna e contemporanea sicuramente migliore. A marcare un bisogno di […]

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-azione

Per la serie “chi ben finisce” (nell’occasione, senza troppi rincitrullimenti festivalieri?) “forse ricomincia anche meglio”, portarsi avanti in tutto, in questa fine d’anno. Anche nell’individuazione delle potenziali parole d’ordine dell’anno che da qui a poco sarà. A un rapido esame viene fuori che, dopo un 2013 all’insegna delle rime in -MENTO (risenti-mento, esauri-mento, sgo-mento, tor-mento ecc.), nel 2014 si auspica un trionfo di vocaboli che finiscano in -AZIONE. Non c’è da perdere tempo, allora: occorre lavorare di immagin-azione e, con viva determin-azione, farsi soggetti di stupef-azione. Purché il tutto non si riduca a una continua e snervante fibrill-azione.

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