Neve di novembre

22 novembre 1975. È sera e a casa, nella vecchia cantina, stanno finendo di rimuovere le foglie dalle ultime olive raccolte, destinate il giorno dopo al frantoio, insieme a tutte le altre. (All’epoca – e sarà così ancora per anni – le olive si raccolgono tardi, belle mature, dunque non prima di novembre, non prima di aver seminato, e generalmente si portano in frantoio in un unico carico. Rimangono di conseguenza nei sacchi, o sparse sul pavimento, per giorni, talora una settimana o più; solo alla fine, con un apposito crivello rettangolare di stecche di legno, ci si adopera pazientemente […]

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In Ascoli

Quando c’è il mercatino dell’antiquariato – III sabato e domenica di (quasi) ogni mese – anche il centro storico si rianima un po’ (e non soltanto il centro commerciale Al Battente, il vero fulcro dell’odierna vita cittadina, sempre pieno). Se no, una città tanto bella e tranquilla, oggi anche più che in passato, quanto poco viva e vissuta.

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Un mondo in bianco e nero

Vè nenguènne a cecerille / e lu munne è na nze più bielle / tutte aredevènta ne cco frechì / ndà li caccenille zempetta tutte lu dì. Quando nevica, soprattutto quando lo fa fitto fitto, o “a cecerille”, è un mondo né più né meno che in bianco e nero, tutt’al più virato al seppia. Sarà anche per questo che affascina tanto, specie a chi di noi il colore lo ha visto relativamente tardi? È comunque un mondo molto più semplice, per quanto anche più brutale, in cui ti si impongono poche scelte, però chiare, nette. Del tipo: dentro, al […]

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Pe bbè, no’ pe mmale

Lu magnà (manche troppe bbè, se une va bbè a vvedé), lu bbeve (quille seprattutte, seprattutte li più ggiovene), lu matteià (mo più de tutte che nu cellulare tra li mà), lu schepà (ma manche troppe, o manche troppe bbè, a sentì e guardà de qua e de llà), lu pallo (ma no’ come ’na vòdda, quanne ce stava ancora Custandì) o lu ballà (lli puoche che se sa ancora reggerà), lu i a spasse (quiste tante, facenne la vita commeda, più che sse pò), lu fa li spertive (quaccune esaggerate, quaccune iuste ’na nzegna). Ecche quille che ogge ce […]

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A cuor leggero

Mancava un mese, dunque c’era ancora tempo, visto che quell’anno, con Pasqua altissima, la fine del Carnevale sforava ai primi di marzo. Ma cominciare già a pensarci non era una cattiva idea, specialmente in quel pessimo clima di crisi generalizzata che a turno abbruttiva, incattiviva e avviliva gli animi. A tal proposito, giusto quella mattina, in un rinnovato sbotto di insofferenza aveva scritto una piccola nota scatologica che bene riassumeva il suo pensiero. Diceva che serviva ormai a niente, ma, per quel poco che seguiva ancora le vicende nazionali, si intestardiva a ripetere che il 2013 era stato un anno […]

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