Giovani di mezza età

[Proseguendo suppergiù sul tema dell’adultità, alcuni pensieri abbozzati a metà settembre tra Facebook e quello che può essere considerato il “pensatoio” di questo nuovo spazio ancora in corso di definizione.] Fare cose da giovani o sentirsi mentalmente e fisicamente giovani, anche se di mezza età e oltre, non vuol dire essere giovani. È stare bene, nulla di più e nulla di meno. Non è poco, ma ce ne passa dall’essere sul serio ancora giovani. Personalmente, apprezzo così chi almeno a quarant’anni comincia a definirsi di mezza età. Viceversa, la storia di considerarsi o essere considerati giovani finanche superati i cinquanta […]

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Da adulti

[…] Quando si è adulti si ha paura. Si ha paura di diventare vecchi e di morire. E proprio per parare il terrore ci si imbozzola nell’oblio delle attività: si lavora, si corre, si arrampica, si pedala, si viaggia, si pianifica, ci si allena, si tramena, si lotta, si fa carriera, si litiga, si teorizza, si costruisce e si disfa, si rischia, si battono primati, si prega, ci si edifica, ci si immerge in apnea, si svolge attività di volontariato, ci si stressa, si scrive, si scoprono nuove leggi scientifiche, si cerca di distinguersi in modi anche minimi, anche grotteschi, […]

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Tempi

Tempi di inquietezza, quelli passati le feste, che feste non sono state. Tempi di stordimento e malinconia, quelli passati tra una corsa e l’altra, senza più trovare il tempo per sé. Tempi di ineffabile incompiutezza, quelli passati via, senza sapere come o perché. Tempi, quelli che viviamo, rinchiusi, di aleatoria allegria. Tempi di attese, tempi di fughe, tempi di ripensamenti, avanti e indietro. Tempi di parole, tempi di silenzi.

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Tra la terra e il cielo

Troppe immagini no, non vorrei riproporle in questo blog (come vorrei evitare le eccessive citazioni e anche la facile deriva verso lidi musicali). Ma qualcuna che rappresenti me, il mio mondo, il mio lavoro (che sia quello pseudo-intellettuale o quello pseudo-agricolo), le mie passioni, perché no? Quella sopra, per esempio, ben sintetizza il mio lato più campestre, lo sfondo ideale di ogni mia fantasia bucolica.

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Tra il corpo e la mente

[Non vorrei su questo blog parlare genericamente di libri, specie senza prima averli letti (per bene, aggiungerei). Alle volte, però, la semplice lettura di qualche recensione o anche di reazioni a recensioni stimola dei brevi commenti a latere, con il pensiero che parte per la tangente e mette in piedi una sua piccola riflessione. Quelli che seguono sono appunti del 24 settembre scorso, a margine della lettura di alcune recensioni e note alle recensioni del nuovo libro di Naomi Wolf, Vagina: A New Biography.] L’editoria mi sa che non va in cerca che di libri come questo, vagamente pruriginosi, pur […]

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