Scampoli di un anno dimesso

Era stato un anno dimesso, il 2014: non ci pioveva. Cioè, piovere aveva piovuto, altroché. Ma non era stata solo la pioggia – o, se per questo, non erano state solo le tante giornate umide e grigie, e le temperature a lungo autunnali anche in primavera ed estate – a determinare quel clima moscio, mogio, tutto fuorché allegro, spensierato, frizzante, solare. Erano tanti i fattori, tante le concause. E non si poteva certo parlare di una situazione di crisi conclamata e generalizzata venuta alla luce solo di recente. Ci si poteva semmai stupire di come finora si fosse perlopiù continuato […]

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Un’estate fa

Quanto appare già distante l’ultima, impalpabile estate, in questo tiepido e appannato autunno. L’ultima estate su Facebook, probabilmente. Anche l’ultima di rapidi testi e condivisioni immediate? Vallo a sape’! Ma la sensazione è che, sì, più di qualcosa nell’ultima estate è giunto a termine, mentre qualcos’altro ha forse cominciato ad attecchire. Cosa, sarà tutto da scoprire, e più ancora da vivere. *** 6 agosto 2014 Festa del patrono cittadino, ieri. Discesa dunque in città, in tarda serata, per un giro e i fuochi d’artificio. Una città che nei fatti non frequenti (non più che il paese e il comune e […]

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Altro che grand récit

Era il 2000 e, lo scopri solo adesso, una tua breve traduzione usciva sul «Corriere della Sera». Bei tempi quelli, davvero! Dopo, ti sembra, la gigantesca espansione del digitale e la grande semplificazione degli strumenti di condivisione in rete siano troppo spesso coincise con non poca banalizzazione e non poco scadimento dei contenuti (di conseguenza, non di rado anche delle traduzioni), oltre che delle abitudini (non solo quelle di lettura/scrittura) e più in generale dei comportamenti, individuali e collettivi. A lungo adagiati sulla superficie, si è probabilmente persa parecchia profondità. Altro che grand récit, altro che grande narrazione, di cui […]

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Voi ultimi figli degli ultimi contadini

Ti accanisci oggi contro i tuoi diciott’anni, demolisci trent’anni dopo gabbie di conigli, solo materiali di risulta, non una tavola sana, chiodi su chiodi, ingegno e pochissima spesa. Vaglielo a dire ai ragazzi di oggi, figli o nipoti, come passavate allora i pomeriggi e le estati, voi ultimi figli degli ultimi contadini. Vaglielo a dire le sudate pazzesche dietro al fieno o a mietere il grano, imballando e riportando la paglia, le mangiate di polvere su trattori spogli e assordanti, il letame caricato ancora a mano sui carri, e le estenuanti botti d’acqua per innaffiare i cavoli, pianta per pianta, […]

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Seduto alla finestra

Novembre 1989, venticinque anni fa dunque. Del giorno preciso non c’è il ricordo: forse poco prima di San Martino, il 5, il 6 o il 7, ma può anche darsi più in là. In ogni caso non ha troppa importanza. Più importante il luogo: Bologna, appartamento di fuorisede in via Polese, tra Piazza dei Martiri e via Riva di Reno, cameretta a un letto (in certi periodi anche due, poveri noi) in scarsi 3×3 metri, pareti sottili e più che muffite, ma il lusso di un bagno indipendente e soprattutto la vista su un pacifico (tranne di notte, a fine […]

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