Si fa presto sera
Si fa presto sera, più che superata la metà di novembre; si fa presto silenzio, dopo che al mattino c’è ancora un bel da fare, col tempo che consente, con gli ultimi lavori in campagna e qualche arretrato domestico prima dell’agognata pausa invernale, nella speranza che sia inverno vero, non un protratto e stanco autunno o, peggio, una primavera ampiamente anticipata. Si fa presto sera, si fa presto silenzio, si accendono luci soffuse, si prepara un buon tè, ci si sistema per bene al computer, si aprono finestre, si clicca, si digita, si legge, si guarda, si cerca, si traduce, si scrive, ci si assenta (dagli obbrobri politico-referendari in tv, più di ogni altra cosa), si tira avanti più che si può.