Riprendendo il cammino
Vorrei e dovrei far ripartire questo sito, dopo tre anni abbondanti che non vi metto mano, nemmeno per aggiornare la pagina delle nuove traduzioni di libri nel frattempo uscite. Ma faccio seriamente fatica a trovare un la, uno spunto a cui aggrapparmi.
Le “trasmissioni” si sono interrotte a fine dicembre 2018 con un post in cui dicevo che, secondo me, stavamo con ogni probabilità entrando in «una nuova età […]. Se non ci s’inganna, non sarà chissà quanto migliore o peggiore di quella ormai alle spalle; semplicemente, vivremo un’altra età».
A tre anni abbondanti di distanza mi sembra che i fatti abbiano ampiamente suffragato quella previsione, tanto su un piano strettamente personale quanto su uno più generale: affermare che oggi, fine aprile 2022, siamo suppergiù gli stessi di fine 2018, che da allora non è cambiato nulla di sostanziale, che risvegliandoci in questo preciso momento da un ipotetico sonno durato oltre tre anni non riscontreremmo nulla di anomalo nel mondo intorno a noi e anche in noi stessi, sarebbe dire un’enorme panzana.
È successo tanto, è successo troppo, e in via di massima non particolarmente bello, non significativamente incoraggiante, in questi ultimi tre anni abbondanti. Talmente tanto che solo a provare a sintetizzarlo si farebbe fatica.
Meglio allora lasciar stare ogni tentativo di riepilogo della situazione. Meglio cercare di riprendere così come viene, e strada facendo vedere di migliorare il tiro, di raddrizzare il raddrizzabile, di trovare soluzioni via via più confacenti.
Dunque, riprendiamo intanto il cammino. Il resto pian piano verrà da sé, se avremo ancora forza nelle gambe, fiato nei polmoni, un cuore capace senza particolari affanni di mettere in circolo sangue sufficiente, un sistema digerente non sovraccarico e intasato, e soprattutto neuroni in qualche maniera elastici e ben funzionanti.