Carta straccia #2

7. Le intuizioni sono potenti. Dovremmo fidarci di loro più spesso; dovremmo dar loro maggiore seguito; dovremmo, colto un segnale, percepito un rischio, avvertita una possibilità, agire con più rapidità e, soprattutto, consequenzialità. Dovremmo! Facciamo invece secondo le nostre capacità, secondo i nostri tempi, secondo il nostro umore, secondo le nostre priorità esistenziali, lavorative ecc. Non dovremmo farcene una colpa. 8. Viviamo, ormai, stando a quanto appare con crescente evidenza, in isole sempre più ristrette. Abbiamo modo di essere in contatto con quante più persone vogliamo, ma la verità è che interagiamo e dialoghiamo davvero con pochissime; e ancora meno, […]

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Al di là di tutto

– Scrivi, ovvero traduci, dunque sei meno triste. Lo saresti ancora meno, sapessi che serve davvero a qualcosa. Saresti in realtà felice solo a sapere che non è tutta fatica sprecata la vita che conduci, un giorno dopo l’altro, pacatamente, intento a svuotare, ripulire, riordinare, ritrovare e riannodare fili smarriti e, da qui, col tempo, deliberatamente, coscienziosamente, attivamente, collaborativamente, intrecciarne di nuovi. – Lento è il flusso delle giornate nel segno di un ritorno a noi stessi, a una vita significativamente diversa da quella su cui ci siamo a lungo adagiati, passivi, paghi, irresoluti, impauriti, fiacchi, stanchi, frastornati, persi, delusi, […]

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Un’estate senza

Sbrigati i lavori di raccolta nei campi e le pratiche amministrative di luglio, e archiviati anche i Mondiali di calcio russi (che, pur senza la presenza dell’Italia, o proprio grazie all’assenza dell’Italia e al conseguente distacco emotivo, erano stati, per lunghi giorni, una piacevolissima compagnia pomeridiana e serale – non ultimo per la loro massima imprevedibilità, nonostante il risultato finale piuttosto scontato, con la vittoria della squadra meglio organizzata e con i talenti migliori), era, ora, senza ombra di dubbio, un’estate sotto il segno di un profondo senso di vuoto. Nei fatti, un’estate senza. Per cominciare, certo, un’estate senza social, per […]

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Interludio #28

«“Divertirsi” a riordinare bollette e scartoffie varie. Anche a questo servono i giorni di stacco estivo: curare ciò che hai sempre rimandato.» Così leggeva in un foglio riemerso tra la montagna di carte arretrate da cernere, fascicolare e riporre oppure stracciare e buttare, dopo anni che rinviava la fastidiosa e impegnativa operazione. E sempre in quel foglio – data imprecisata: tre anni prima? O magari cinque? – scopriva di avere altresì annotato: «Ampiamente superata la metà del cammino di questa vita, è sempre tutto da ridefinire. E ogni estate segna viepiù un trapasso, un andare oltre.» E per finire una […]

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Ci stava lavorando

Non lo sapeva, probabilmente non l’avrebbe saputo mai: come vivere con leggerezza, con una certa indulgenza nei propri confronti quantomeno, magari anche un discreto menefreghismo, in ultima analisi con bella disinvoltura e sano egoismo. Non lo sapeva, probabilmente non l’avrebbe saputo mai: come non soffrire tanto, interiormente, ogni volta che qualcosa andava storto, non andava in porto, non giungeva a termine come avrebbe dovuto o potuto. Non lo sapeva, probabilmente non l’avrebbe saputo mai: come farsene in tutta fretta una ragione se un amore sfioriva o falliva miseramente, su due piedi dimenticarsene e presto cercarne o renderne possibile un altro. […]

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